All’interno del Terzo Polo starebbero nascendo già le prime divergenze anche a causa della postura nei confronti dei partiti al governo.
Il rapporto tra Renzi e Calenda, i due leader del Terzo Polo sarebbe già tremando su alcuni punti, in particolare su chi sostiene Berlusconi e chi si schiera con la premier Meloni. La stima, ribadita e conclamata di Berlusconi nei confronti di Renzi non è un mistero che sia reciproca. L’ex premier infatti si è anche sbilanciato difendendo il fondatore di Forza Italia contro Giorgia Meloni.
«Berlusconi lo puoi amare, lo puoi odiare, ma sai chi è. Anche per questo trovo ingenerosi i fischi che la piazza di Meloni gli ha riservato» ha detto riferito ai fischi alla festa dei dieci anni di Fratelli d’Italia. «Senza FI», ha aggiunto Renzi, «Meloni va a casa. E chi fischia Berlusconi dovrebbe ricordarsi che gli deve tutto». Un endorsement a Forza Italia e a Berlusconi nella sua lotta interna con Meloni. Dall’altra parte, il suo alleato Calenda, invece, in questa diatriba di governo sostiene la premier. Dopo il suo colloquio a Palazzo Chigi sulla contromanovra, non solo ha espresso parole di stima nei confronti di Giorgia Meloni ma ha anche criticato la compagine di governo di Berlusconi dicendo “invece di sabotare Meloni” doveva “contribuire a fare la manovra”.
Calenda team Meloni contro Berlusconi
Non è chiaro se questo comportamento ambivalente del Terzo Polo in capo ai due leader sia una strategia per mettere ancora più a ferro e a fuoco la maggioranza e minare ancor di più la stabilità del partito azzurro oppure si tratta di una divergenza interna della neonata federazione.
Secondo indiscrezioni di Dagospia, Calenda non gradirebbe molto l’eccessiva presenza mediatica di Matteo Renzi tra video sui social e ospitate tv. L’ex premier prima delle elezioni aveva fatto un passo indietro per lasciare la leadership al leader di Azione. Ma pare che ora stia lasciando poco spazio al suo ex ministro e sia fin troppo presente in nome del Terzo Polo. Stando all’indiscrezione, Calenda avrebbe intenzione di aspettare le elezioni regionali per mettere Renzi al suo posto.
