Tesla, Elon Musk annuncia il debutto dei robotaxi: la data
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Direttore: Alessandro Plateroti

Tesla, Elon Musk annuncia il debutto dei robotaxi: la data

Elon Musk

Il debutto dei robotaxi Tesla annunciato da Elon Musk: 22 giugno ad Austin, servizio su invito, sorveglianza da remoto.

Il mondo della mobilità è in fermento, e la voce che circola da settimane diventerà realtà a breve: se tutto andrà secondo i piani, il 22 giugno rappresenterà una svolta di dimensioni storiche per Tesla. Ma cos’è che rende questa data tanto attesa? E perché tutti gli occhi sono puntati su Austin, Texas?

La tematica della guida autonoma è da tempo al centro delle ambizioni di Tesla e del suo fondatore, Elon Musk. Dopo anni di ricerca e annunci periodici, Musk ha deciso che è il momento giusto per passare ai fatti. Tuttavia, non si tratta di un avvio su larga scala: in fase iniziale, solo una decina di Model Y modificate opereranno in un’area limitata della città, e soltanto utenti selezionati – invitati personalmente – potranno sperimentare le prime corse. Questo approccio “a invito” risponde a una strategia ben precisa: testare la validità del servizio in condizioni reali, ma in un ambiente controllato, mitigando i rischi che ancora accompagnano la tecnologia.

Logo Tesla
Logo Tesla

Il debutto in piccolo formato, ma con grande impatto

Il debutto fungerà da banco di prova: poche auto, ma con un controllo scrupoloso. I robotaxi non saranno completamente indipendenti: operatori Tesla li monitoreranno da remoto, pronti a intervenire in caso di imprevisti. L’area di servizio sarà circoscritta geograficamente, con percorsi prestabiliti e zone soggette a rigidi controlli. Questo schema permette di raccogliere dati utili sul traffico, sull’affidabilità del sistema FSD (Full Self‑Driving) e sull’interazione con gli utenti, preservando al tempo stesso la sicurezza. Solo successivamente Tesla intende estendere l’esperienza ad altre grandi aree metropolitane statunitensi, a cominciare da Los Angeles, San Antonio e San Francisco.

Cybercab, concorrenza e scetticismo dei mercati

Dietro il debutto su strada si nasconde un progetto ambizioso: il cybercab, un taxi senza volante e pedali, con ricarica induttiva, un veicolo già presentato a ottobre 2024. Un’auto concepita per costare meno di 30.000 USD e capace di viaggiare in rete come parte di un servizio simile a un “cyberdog” urbano. Ma il panorama non è privo di ostacoli: Waymo, Uber e altri concorrenti sono già operativi o in avanzato testing in luoghi come Phoenix, San Francisco e persino Austin, dove è presente da tempo una task force municipale dedicata alla mobilità autonoma.

Nonostante le promesse – Musk sostiene che i robotaxi saranno «10‑20 volte più sicuri» di un veicolo guidato da un essere umano, e che la tecnologia contribuirà a ridurre drasticamente gli incidenti – gli analisti rimangono cauti. Oracle Equity e Argus hanno abbassato i rating su Tesla, sottolineando le incertezze regolamentari, i costi elevati, e le aspettative già alte. La fiducia dei mercati è ancora lontana dalle stime più ottimistiche: se Musk parla di centinaia di migliaia di robotaxi in circolazione entro il 2026, qualcuno, come Baird, prevede cifre più modeste – circa 6.000 unità – frenate da burocrazia e infrastrutture non adeguate.

In 22 giugno a Austin non sarà soltanto il debutto di una tecnologia, ma il primo passo verso una nuova era per la mobilità. Se i primi test avranno successo, potremmo assistere all’inizio di una rivoluzione con al centro i robotaxi Tesla e, in prospettiva, il lancio del tanto atteso cybercab. E proprio questa ambizione – di trasformare una promessa futuristica in routine quotidiana – rappresenta la vera notizia: una sfida che potrebbe cambiare il modo in cui muoviamo nelle nostre città. Come riportato da milanofinanza.it

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ultimo aggiornamento: 11 Giugno 2025 13:08

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