La Tessera Sanitaria diventa uno strumento di verifica fiscale: ecco quando il fisco controlla le spese mediche.
Quando facciamo riferimento alla Tessera Sanitaria, parliamo di un documento essenziale per accedere a cure, farmaci e prestazioni mediche. È quindi parte integrante della nostra quotidianità, al pari del codice fiscale o della carta d’identità. Ma ciò che molti ancora ignorano è che questa tessera, apparentemente innocua, è anche al centro dell’attenzione del fisco italiano, in quanto rappresenta una vera e propria “mappa” delle nostre spese sanitarie. Da semplice strumento sanitario, infatti, si è trasformata in una fonte preziosa per l’Agenzia delle Entrate, che può usarla per verificare le detrazioni fiscali richieste dai contribuenti.

Il fisco e la tessera sanitaria: quando partono i controlli
A partire dal 2025, tutte le spese sanitarie sostenute dai cittadini – farmaci, visite specialistiche, esami diagnostici, dispositivi medici e cure veterinarie – vengono registrate tramite il Sistema Tessera Sanitaria. Medici, farmacie, laboratori, strutture sanitarie pubbliche e private hanno l’obbligo di trasmettere tali dati all’Agenzia delle Entrate, che potrà usarli per i controlli fiscali. Se prima questo processo era mensile, oggi è previsto un invio annuale: per le spese sostenute nel 2025, ad esempio, la scadenza è fissata al 2 febbraio 2026.
Le informazioni trasmesse comprendono il codice fiscale del paziente, la natura della prestazione, l’importo e la data del pagamento. L’obiettivo è verificare che le detrazioni del 19% richieste in dichiarazione dei redditi siano effettivamente giustificate. L’uso della tessera, quindi, non è solo una questione di accesso ai servizi, ma diventa anche un meccanismo di tracciamento fiscale.
Spese mediche sotto esame: come tutelarsi
Va chiarito che ogni contribuente ha il diritto di opporsi all’invio dei propri dati al Sistema Tessera Sanitaria. L’opposizione può essere esercitata accedendo all’area riservata del sito web del sistema, autenticandosi con SPID, CIE o tessera sanitaria. Tuttavia, in questo caso, quelle spese non compariranno nella dichiarazione precompilata e sarà necessario conservare la documentazione originale per eventuali controlli. Le opposizioni per l’anno 2025 potranno essere comunicate tra il 1° ottobre 2025 e il 2 febbraio 2026, mentre l’accesso al portale per confermare o rifiutare l’invio sarà aperto dal 9 febbraio al 9 marzo 2026.
In definitiva, è fondamentale essere consapevoli che la Tessera Sanitaria è ormai uno strumento utilizzato anche a fini fiscali. I controlli non sono sistematici su tutti, ma chi chiede detrazioni deve essere pronto a dimostrarne la correttezza. Non si tratta solo di un adempimento formale: è un vero e proprio nodo cruciale nella gestione delle proprie finanze personali.