Test cannabis e nuovo CDS: tutto ciò che c’è da sapere
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Direttore: Alessandro Plateroti

Test cannabis e nuovo CDS: tutto ciò che c’è da sapere

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Il nuovo CDS introduce sanzioni più rigide per chi guida dopo aver assunto cannabis. Come funzionano i controlli e cosa dice la circolare.

Con l’entrata in vigore del nuovo Codice della strada il 14 dicembre, le normative sulla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, inclusa la cannabis, sono diventate più severe. Ora è sufficiente un test positivo per essere sanzionati, senza bisogno di dimostrare l’effettivo stato di alterazione del conducente. Vediamo in dettaglio come si svolgono i controlli e cosa prevede la nuova legge.

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Come funzionano i controlli

Gli agenti di polizia possono sottoporre i conducenti a test qualitativi non invasivi, come il tampone salivare, direttamente sul posto. Se il risultato è positivo, si procede con ulteriori accertamenti analitici di secondo livello. Questi consistono nell’analisi di campioni biologici, come saliva o sangue, in laboratori specializzati.

Tuttavia, secondo la circolare del ministero dell’Interno, è sufficiente un “ragionevole motivo” per sospettare l’uso di sostanze per avviare il processo. In assenza di attrezzature adeguate per un primo controllo, il conducente può essere trasportato in strutture sanitarie mobili o fisse per esami più approfonditi.

Un punto critico è l’assenza di una soglia minima legale per considerare positiva la presenza di sostanze, a differenza di quanto avviene per l’alcol. Anche tracce minime possono quindi portare a sanzioni.

Le sanzioni sono immediate. In caso di positività al primo tampone o anche solo di sospetto fondato, la patente di guida viene ritirata temporaneamente, in attesa dell’esito definitivo delle analisi. La durata della sospensione varia da uno a due anni e, in caso di recidiva entro tre anni, la patente viene revocata.

Per riottenere l’idoneità alla guida, il conducente deve sottoporsi a una visita medica obbligatoria. La mancata presentazione alla visita comporta il mantenimento della sospensione.

La questione della cannabis terapeutica

Le nuove regole penalizzano fortemente i pazienti che utilizzano cannabis terapeutica, i quali rischiano di risultare sempre positivi ai test nonostante siano in grado di guidare. Le associazioni di pazienti hanno diffidato il ministero, chiedendo di essere coinvolte nelle decisioni future.

Questo tema resta aperto e richiede una soluzione che garantisca sia la sicurezza stradale sia i diritti dei pazienti, evitando discriminazioni nei confronti di chi utilizza la cannabis per cure mediche.

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ultimo aggiornamento: 24 Dicembre 2024 17:50

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