Addio al test per Medicina dall’anno accademico 2025-2026: iscrizione libera al primo semestre e selezione basata sugli esami.
Il sistema di accesso alla facoltà di Medicina è destinato a cambiare radicalmente a partire dall’anno accademico 2025/2026.
La riforma, attualmente in discussione al Senato, prevede l’abolizione del test d’ingresso e del numero chiuso per il primo semestre, offrendo così la possibilità a tutti gli aspiranti medici di iscriversi liberamente.
Test di Medicina 2025: iscrizione libera al primo semestre
L’abolizione del test d’ingresso, come riportato da Fanpage.it, è solo il primo passo di questa riforma. I candidati avranno accesso libero alla facoltà di Medicina per il primo semestre, senza dover sostenere alcun esame preliminare.
Tuttavia, al termine di questo periodo, solo gli studenti che avranno superato gli esami previsti e che avranno ottenuto una buona posizione in una graduatoria nazionale potranno proseguire gli studi.
In questo modo, viene introdotto un “semestre-filtro” che sostituisce il tradizionale test d’accesso. Gli studenti che non riusciranno a qualificarsi per il secondo semestre potranno comunque utilizzare i crediti acquisiti per iscriversi ad altre facoltà, senza perdere tempo prezioso.
Questa novità si applicherà non solo ai corsi di laurea in Medicina e chirurgia, ma anche a quelli in Odontoiatria, Protesi dentaria e Medicina veterinaria.
Secondo quanto dichiarato dal presidente della Commissione Sanità del Senato, Francesco Zaffini: “Viene abolito il test con le domande schizofreniche, con una valutazione estemporanea di test a crocette“.
La riforma prevede anche un rafforzamento delle attività di orientamento durante gli ultimi anni della scuola secondaria.
Un aumento dei posti disponibili
Il numero di posti disponibili per la facoltà di Medicina sarà aumentato, passando dagli attuali 20.000 a 25.000. Questo incremento è stato voluto per rispondere alle esigenze del sistema sanitario nazionale, che nei prossimi anni avrà bisogno di circa 30.000 nuovi medici.
Il problema non è solo quantitativo, ma anche qualitativo: la formazione di un medico richiede anni di studio e risorse significative.
Secondo il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli: “Dovremmo tutti quanti provare a riflettere sul valore che dieci anni di formazione hanno per un giovane medico“.