Ginnastica: i maltrattamenti dell’allenatrice interdetta

Ginnastica: i maltrattamenti dell’allenatrice interdetta

La testimonianza di una ex atleta nei confronti della sua ex allenatrice Fogliata oggi interdetta dal Gip a causa di maltrattamenti sulle allieve.

Il Gip di Brescia ha ordinato la sospensione di Stefania Fogliata, l’allenatrice di ginnastica accusata di aver maltrattato le sue allieve. Nell’ambito dell’inchiesta emerge la testimonianza di una ex allieva. «Quando secondo lei non mi ero impegnata abbastanza, l’allenatrice minacciava di portarmi nello stanzino degli attrezzi dove sapevo che mi avrebbe preso a sberle» ha raccontato la ragazza. Questa testimonianza si aggiunge alle altre 25 di presunte vittime, genitori, colleghi e testimoni.

Tutti la accusano di aver inflitto maltrattamenti fisici e psicologici sulle sue allieve. Otto di queste 25 testimonianze hanno raccontato di essere state costrette dall’allenatrice a saltare i pranzi o la scuola. Secondo l’accusa, Fogliata le costringeva «ad allenarsi all’aperto sotto il sole cocente», le insultava, le malmenava, le puniva. Questa testimonianza riportata dal Corriere della Sera è quella di una ragazza considerata una grande promessa della ginnastica ma che ha dovuto abbandonare per le violenze subite.

«Le sberle ho cominciato a prenderle a 9 anni, quand’ero debole e impotente. Da lei ricevevo pressioni continue sul peso con domande e messaggi su quanto e cosa avessi mangiato. Un giorno mi vide in palestra con uno yogurt e disse alle mie compagne: “Tu mangi queste schifezze. Vedete, questa è la m… che avete dentro: adesso devi leccarla dal pavimento così capisci”» racconta la ragazza.

giustizia aula tribunali

La testimonianza della promessa della ginnastica

Nel frattempo l’allenatrice 31enne e direttrice dell’Accademia Nemesi ha ricevuto una misura interdittiva: non potrà allenare per almeno 12 mesi. Il gip ha firmato l’ordinanza accogliendo la richiesta del pm. «Dalla lettura dei verbali di sommarie informazioni e dalle visioni delle video registrazioni delle audizioni protette, emerge il comune denominatore delle ragioni della decisione di denunciare. Ovvero l’esasperazione per le condotte dell’indagata, vissute come ingiuste non già perché disallineate rispetto alle aspettative e alle ambizioni personali delle allieve. Ma proprio perché percepite come esclusivamente punitive e umilianti», scrive la giudice.

Secondo le testimonianze delle ragazze aveva l’ossessione del peso e le umiliava chiamandole “maiale” e “Goblin”. Le ragazze raccontano del suo regime alimentare rigido e facendo pressioni anche con messaggi per farle mangiare sempre meno. Secondo gli inquirenti si tratta di «condotte che umiliavano, vessavano e prostravano le giovani atlete».

La Federginnastica sottolinea che Fogliata non è sotto contratto della Federazione dissociandosi dall’allenatrice ricordando che è soggetto autonomo e dichiara una misura interdittiva della Procura federale.