Ddl Zan, il testo della nota del Vaticano inviata al Governo

Ddl Zan, il testo integrale della nota del Vaticano inviata al Governo. La discussione è ancora in corso.

ROMA – Il testo integrale della nota del Vaticano inviata al Governo sul ddl Zan è stato riportato dall’Adnkronos. La discussione, nonostante le parole del premier Draghi, tra Chiesa e Stato è in corso e si attendono novità nelle prossime settimane.

Ddl Zan, la nota del Vaticano

La Segreteria di Stato – si legge – rileva che alcuni contenuti dell’iniziativa legislativa, particolarmente nella parte in cui si stabilisce la criminalizzazione delle condotte discriminatorie per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere, avrebbero l’effetto di incidere negativamente sulle libertà assicurate alla Chiesa cattolica e ai suoi fedeli dal vigente regime concordatario. Ci sono espressioni della Sacra Scrittura e delle tradizioni ecclesiastiche del magistero autentico del Papa e dei vescovi, che considerano la differenza sessuale, secondo una prospettiva antropologica che la Chiesa non ritiene disponibile perché derivata dalla stessa Rivelazione divina“.

Vaticano

Il Concordato del 1984

Nella nota è ricordato che “la prospettiva antropologica è garantita dall’Accordo tra la Santa Sede e l’Italia con il Concordato del 1984. Nello specifico, all’articolo 2, comma 1, si afferma che la Repubblica italiana riconosce alla Chiesa cattolica la piena libertà di svolgere la sua missione pastorale, educativa e caritativa, di evangelizzare e di santificazione. In particolare è assicurata alla Chiesa la libertà di organizzazione, di pubblico esercizio del culto, di esercizio del magistero e del ministero spirituale, nonché della giurisdizione in materia ecclesiastica. All’articolo 2, comma 3, si afferma ancora che è garantita ai cattolici e alle loro assicurazioni e organizzative la piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero, con la parola, lo scritto e ogni altro messo di diffusione“.

La Segreteria di Stato – conclude la nota – auspica pertanto che la Parte italiana possa tenere in debita considerazione le suddette argomentazioni e trovare una diversa modulazione del testo normativo in base agli accordi che regolano i rapporti tra Stato e Chiesa e ai quali la stessa Costituzione Repubblicana riserva una speciale menzione“.