Ti fanno più male delle sigarette: l'ultima scoperta che mette tutti in guardia
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Ti fanno più male delle sigarette: l’ultima scoperta che mette tutti in guardia

Sigarette

Un nuovo studio su oltre 9.000 adulti rivela che i cibi ultraprocessati aumentano l’infiammazione e il rischio di malattie croniche.

I cibi ultraprocessati sono ormai una presenza costante nelle nostre vite: snack confezionati, bibite gassate, piatti pronti, salse industriali. La loro diffusione è tale da renderli quasi inevitabili. Ma un recente studio americano accende un allarme importante: questi alimenti, per quanto pratici, possono nuocere gravemente alla salute, in modo simile a quanto accaduto con il fumo di sigaretta.

La ricerca, pubblicata su JAMA Network Open e condotta dalla Florida Atlantic University, ha analizzato i dati di oltre 9.000 adulti statunitensi. L’obiettivo era misurare il consumo di alimenti ultraprocessati e confrontarlo con i livelli della proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hs-CRP), un noto marcatore di infiammazione sistemica.

Panino
Panino con hamburgher – newsmondo.it

Lo studio: il legame tra cibi industriali e infiammazione

I risultati sono stati chiari: chi assumeva più del 40% delle calorie da alimenti ultraprocessati mostrava un aumento dell’11–14% nei livelli di infiammazione rispetto a chi ne consumava meno del 20%. Nei soggetti obesi, il rischio saliva fino all’80%. Anche i fumatori abituali risultavano più esposti (+17%).

Questo dato è particolarmente allarmante perché l’infiammazione cronica è considerata un fattore chiave nello sviluppo di numerose patologie, tra cui diabete, malattie cardiovascolari, tumori e Alzheimer. E ciò che colpisce è che questi effetti si verificano indipendentemente dall’attività fisica: anche chi conduce una vita attiva ma consuma troppi cibi industriali è a rischio.

Gli esperti: “Come con le sigarette, effetti visibili solo dopo decenni”

Il paragone con il tabacco non è casuale. Secondo il dottor Charles H. Hennekens, uno degli autori dello studio, “le grandi aziende alimentari oggi hanno lo stesso potere delle multinazionali del tabacco di 50 anni fa. I danni si stanno manifestando lentamente, ma in modo inequivocabile.”

Il marketing aggressivo, i prezzi accessibili e la facilità di consumo rendono questi alimenti irresistibili, ma il prezzo da pagare è alto. Gli esperti sottolineano che non è solo una questione di calorie, ma di qualità: più un alimento è processato, maggiore è il suo potere infiammatorio.

Ridurre il consumo di cibi ultraprocessati non è solo una scelta salutista: è una necessità per prevenire malattie croniche. Preferire cibi freschi, integrali e poco lavorati è oggi una forma di prevenzione attiva, paragonabile a smettere di fumare.

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ultimo aggiornamento: 14 Novembre 2025 10:00

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