Ticket licenziamento 2024: ecco le ultime novità dall'Inps
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Direttore: Alessandro Plateroti

Ticket licenziamento 2024: ecco le ultime novità dall’Inps

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Ticket licenziamento: come calcolarlo e tutte le novità per il 2024.

L’Instituto nazionale della previdenza sociale (INPS) ha recentemente fornito chiarimenti cruciali riguardanti il ticket licenziamento per l’anno 2024, attraverso il messaggio n. 531 del 7 febbraio.

Questa misura, introdotta dalla legge Fornero (n. 92/2012), si applica in casi specifici di cessazione involontaria del rapporto di lavoro a tempo indeterminato, dando diritto alla NASpI, l’indennità di disoccupazione italiana.

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Cosa è il ticket licenziamento

Il ticket licenziamento rappresenta un contributo economico, imposto per legge ai datori di lavoro, volto a sostenere i lavoratori in caso di interruzione involontaria del rapporto lavorativo.

Specificatamente, si tratta di una somma pari al 41% del massimale mensile della NASpI per ogni 12 mesi di anzianità lavorativa, con un limite massimo di 36 mesi. La legge Fornero ha stabilito che questo obbligo sorge anche in assenza di un effettivo godimento della NASpI da parte del lavoratore, ampliando così la protezione sociale nei confronti dei dipendenti.

Calcolo dell’importo per il 2024

Il ticket licenziamento è dovuto nei casi di cessazione involontaria del rapporto di lavoro che potrebbero dare diritto alla NASpI, indipendentemente dalla fruizione effettiva di tale beneficio. Include situazioni come il licenziamento per motivi aziendali o per inadeguatezza del lavoratore. Tuttavia, non è richiesto in caso di dimissioni volontarie, risoluzioni consensuali, licenziamenti per fine cantiere o attività specifica, e nei contratti di apprendistato sotto determinate condizioni.

Per l’anno 2024, l’importo del ticket licenziamento dipende dall’importo massimale della NASpI, fissato a € 1.550,42. Questa cifra serve come base per il calcolo del contributo dovuto dal datore di lavoro, seguendo la formula legislativa che considera il 41% del massimale NASpI moltiplicato per i mesi di anzianità aziendale del dipendente, fino a un massimo di 36 mesi.

La comprensione di queste nuove disposizioni è fondamentale sia per i datori di lavoro che per i lavoratori, per garantire il corretto adempimento degli obblighi legali e la tutela dei diritti dei dipendenti.

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ultimo aggiornamento: 19 Febbraio 2024 18:03

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