Timbratura del cartellino per colf e badanti: cosa cambia in Italia

Timbratura del cartellino per colf e badanti: cosa cambia in Italia

La Corte di giustizia UE introduce l’obbligo di timbratura del cartellino per colf e badanti: ecco quali sono le conseguenze.

Una recente sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea, stabilisce che i datori di lavoro di colf, badanti e operatori del settore domestico devono adottare un sistema per di timbratura del cartellino dell’orario di lavoro effettivo. Ecco quali sono le conseguenze.

Timbratura del cartellino per colf e badanti: il motivo

La causa che ha portato a questa pronuncia (C-531/23) ha avuto origine in Spagna, come riportato da Il Giornale, dove una collaboratrice domestica aveva impugnato il proprio licenziamento. La Corte ha sottolineato che gli Stati membri dell’UE devono conformarsi alla direttiva europea 2003/88/CE, prevedendo sistemi di registrazione obbligatori anche per il lavoro domestico.

Nel caso specifico, la lavoratrice non era stata in grado di dimostrare le ore effettivamente lavorate. Questo poiché la normativa spagnola non richiedeva ai datori di lavoro domestici di tenere traccia degli orari. La situazione ha evidenziato una grave lacuna legislativa che impediva ai lavoratori di far valere i propri diritti su straordinari e ferie non godute.

Con questa sentenza, gli obblighi di registrazione saranno validi in tutti gli Stati membri, Italia compresa, dove attualmente non è previsto alcun sistema simile per colf e badanti.

Cosa cambia per datori e lavoratori in Italia

In Italia, il Contratto collettivo nazionale del lavoro domestico (Ccnl) stabilisce limiti precisi per le ore settimanali: 54 ore per i lavoratori conviventi e 40 ore per i non conviventi. Inoltre, prevede che le ore straordinarie vengano compensate con una maggiorazione.

Tuttavia, l’assenza di un obbligo di registrazione degli orari ha spesso portato a contenziosi in caso di licenziamenti o rivendicazioni economiche. L’introduzione di un sistema di timbratura rappresenta una tutela sia per i lavoratori, che avranno strumenti per certificare le ore svolte. Sia per i datori di lavoro, che potranno gestire in maniera chiara il monte ore.