Beve tisana avvelenata e abortisce: il caso shock

Beve tisana avvelenata e abortisce: il caso shock

Caso sconvolgente: un uomo condannato per aver provocato l’aborto della ex compagna con una tisana avvelenata.

Nella mattinata di giovedì 10 ottobre, il Tribunale di Monza ha condannato un uomo di 55 anni residente in Brianza a 6 anni di reclusione per aver provocato un aborto alla sua ex compagna. Secondo l’accusa, l’imputato avrebbe mescolato un farmaco abortivo in una tisana, provocando la perdita del bambino. 

Provoca l’aborto della compagna con una tisana avvelenata

La vicenda risale al 2018. La vittima, una donna di 45 anni, ha raccontato al giudice come il suo ex compagno avesse reagito in modo furioso alla notizia della gravidanza. 

“Quando gli dissi che ero rimasta incinta, la sua reazione fu rabbiosa. Io non sapevo che fare, ma alla fine decisi di tenere il bambino, con o senza di lui”, ha riferito la donna così come si legge su FanPage.it

Pochi giorni dopo avergli comunicato la decisione, si era recata a casa sua: “Quando entrai trovai due tisane già pronte. Era un’abitudine che avevamo, ma di solito la preparavo sempre io al momento, Dopo averla bevuta ho notato un residuo dal cattivo sapore e odore sul fondo della tazza”, ha raccontato la 45enne. 

Trasportata d’urgenza all’ospedale di Monza, le era stato comunicato che la gravidanza si era interrotta.

Indagini e processo: le ricerche online

Le indagini condotte dalla polizia hanno portato alla scoperta di ricerche online da parte del 55enne su farmaci abortivi. Secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe cercato di capire se fosse possibile rilevare tracce del farmaco nel sangue della donna dopo un certo periodo di tempo. 

“Quel bambino io lo volevo, la gravidanza per me era un sogno, un nuovo progetto con la mia compagna. Non c’è nessuna prova che io abbia acquistato il farmaco per l’aborto”, ha affermato l’imputato in tribunale, difendendosi dalle accuse. 

Nonostante l’assenza di prove evidenti sul possesso del farmaco, la corte lo ha comunque condannato a 6 anni di reclusione, con le motivazioni della sentenza ancora da pubblicare.