La mamma di Tommaso Onofri, esprime la sua indignazione per la concessione della semilibertà a uno degli assassini di suo figlio.
Paola Pellinghelli, mamma di Tommaso Onofri, il bambino rapito e ucciso nel 2006 a Parma, ha reagito con dolore e rabbia alla notizia della concessione della semilibertà a Salvatore Raimondi, uno dei responsabili del delitto.
Il piccolo Tommaso, affettuosamente chiamato “Tommy“, fu strappato alla sua famiglia e ritrovato senza vita in un boschetto circa un mese dopo il suo rapimento.
Assassinio di Tommaso Onofri: la rabbia della mamma
In un’intervista, riportata da Tgcom24, la mamma di Tommaso Onofri ha espresso tutta la sua frustrazione e il suo dolore per una decisione che percepisce come un’ulteriore ingiustizia.
“Siamo di fronte all’incommentabile perché, anche stavolta, l’ingiustizia ha fatto il suo corso“, ha affermato con amarezza.
Secondo lei, nonostante siano passati 18 anni, il trauma e la sofferenza non sono diminuiti. “Ogni giorno cerchi di raccogliere i cocci di ciò che rimane“.
“Poi vieni a sapere queste notizie e, anche se te lo aspetti, quei cocci che hai incollato a fatica, si rompono un’altra volta“, continua.
Un dolore senza fine
Alla domanda se sarebbe disposta a perdonare Raimondi, la donna ha risposto con un secco rifiuto: “Me lo ha chiesto, qualche mese fa, anche il tribunale di sorveglianza di Bologna“.
“Credo che almeno un po’ di rabbia mi debba essere riconosciuta e lo sa perché? Sono io ad aver preso l’ergastolo, non loro. Per me non esiste permesso speciale, nessuno mi potrà mai ridare mio figlio…“, aggiunge.
“Ripenso alla luce che si spegne, a loro che entrano in casa e ci legano, alle urla dell’altro mio figlio e al pianto di Tommy, l’ultima cosa che ho sentito di lui“. Il ricordo di quella notte e di tutto ciò che ne è seguito è ancora vivido nella sua mente.
Oggi, la sua vita continua per il bene del figlio Sebastiano, ma soprattutto per onorare la memoria di Tommy. “Il ricordo si affievolisce nella quotidianità, ma quando vieni a sapere cose come questa, è come se il tempo non fosse mai passato“.