Torino, istigarono una ragazza al suicidio: reato estinto per i responsabili

Il Tribunale dei Minori di Torino ha estinto il reato dei responsabili del suicidio di Carolina, che si è tolta la vita dopo le offese via social.

TORINO – Il cyberbullismo non è reato. È questo il riassunto della decisione del Tribunale dei Minori di Torino che ha estinto la pena per i cinque ragazzi che attraverso offese attraverso i social avevano portato al suicidio nel 2013 di Carolina Picchio.

I fermati erano accusati di stalking, diffamazione, produzione e diffusione di materiale pedopornografico, morte come conseguenza non voluta derivante da commissione di altro reato ma alla fine i giudici hanno deciso di scagionarli perché hanno superato la messa in prova. Una nuova falla della giustizia italiana che il Governo dovrà risolvere il prima possibile.

Torino, il padre di Carolina: “Si chiude un cerchio. Le parole fanno più male delle botte”

La sentenza è stata accolta tranquillamente da parte di Paolo Picchio. Il papà di Carolina  fuori dal Tribunale dei Minori di Torino parla con i giornalisti presenti: “Dopo quasi sei anni – riporta Repubblica si chiude un cerchio. Oggi sappiamo che il cyberbullismo, nella sua forma più crudele, non può essere derubricato a semplice ragazzata perché le parole fanno più male delle botte. Tutti lo hanno capito, anche quei ragazzi che hanno affrontato questo lungo percorso di riflessione e consapevolezza“.

Nel nome di mia figlia – continua – si è celebrato il primo processo in Europa sul cyberbullismo e a lei è stata dedicata la prima legge a tutela dei minori su questa materia anche se non basta. Ecco perché abbiamo istituito una No Profit con i massimi esperti in campo educativo, formativo, giuridico e comunicativo che sono a servizio delle famiglie e dei ragazzi. Oggi non esiste una distinzione tra reale e virtuale. Nei miei incontri ho visto troppi ragazzi che soffrono“.

fonte foto copertina https://www.facebook.com/dinaprofessionalsrl