“Ci costringeva a farlo, avevamo paura ci ammazzasse”: il racconto shock delle vittime di un finto agente

“Ci costringeva a farlo, avevamo paura ci ammazzasse”: il racconto shock delle vittime di un finto agente

Un ventenne di Torino si è finto agente dell’FBI per adescare e abusare di minorenni. I dettagli del caso e le modalità dell’inganno.

Un ventenne di Torino è attualmente sotto processo con accuse gravi di violenza sessuale, estorsione e usurpazione di funzioni pubbliche, il giovane, che si è finto un agente dell’FBI, ha abusato di minorenni, ingannandoli con la promessa di arruolamento in una falsa organizzazione di vigilanza. Le indagini, avviate grazie alla denuncia di una delle vittime, hanno portato alla scoperta di questi crimini commessi alla fine del 2023.

Le modalità dell’inganno

Il ventenne utilizzava distintivi contraffatti e tesserini falsi per convincere i ragazzini della sua identità di agente. Si presentava in una fabbrica abbandonata, luogo scelto per creare un’atmosfera di segretezza e mistero, e prometteva ai minorenni di farli entrare a far parte di un gruppo speciale di agenti FBI. Li costringeva poi a spogliarsi e subire violenze sessuali come prova di lealtà e per “salire di grado” nell’organizzazione. Inoltre, l’organizzazione fittizia includeva l’uso di ricetrasmittenti e pistole a salve per rendere la farsa più credibile.

Secondo quanto riferisce torino.corriere.it, sono queste alcune confessioni delle vittime negli atti dell’inchiesta: “Tutte le settimane dovevamo dargli 20 euro per comprare i bersagli. Noi ragazzi avevamo il grado di Tir1, mentre I.R. era Tir2. Avevamo due giorni per pagare, altrimenti raddoppiava le multe. Io usavo la paghetta settimanale, un mio amico ha dovuto rubare i soldi ai genitori. – si legge negli atti della suddetta inchiesta come riferito da torino.corriere.it

Disse che era una prova di fiducia e un’alternativa per pagare i debiti. Tutti i giorni io e gli altri ragazzi andavano a casa sua e ci costringeva ad avere rapporti sessuali, perché così saremo diventati Tir2. Altrimenti con il grado che avevamo, l’Fbi poteva ucciderci.” Conclude secondo riferito torino.corriere.it il ragazzino di 13 anni: “Qualche volta per costringerci ad avere rapporti sessuali ci ha sparato con il fucile i proiettili di ceramica.

L’udienza preliminare

Assistito dalla difesa, il giovane ha scelto il rito abbreviato per il suo processo. Durante l’udienza preliminare tenutasi venerdì 24 maggio, il pubblico ministero ha chiesto una condanna di 7 anni e quattro mesi, basandosi sulle prove raccolte dalla sezione della Squadra mobile specializzata in reati sessuali. Il processo è stato rinviato al primo luglio per permettere ulteriori repliche e la lettura della sentenza.

Gli altri minorenni coinvolti, almeno quattro, hanno confermato di essere stati ingannati e abusati, fornendo testimonianze dettagliate su come il ventenne li avvicinava e manipolava. Questi racconti sono stati fondamentali per costruire il caso contro l’accusato e dimostrare la sua colpevolezza.

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