Totò Schillaci: il tipo di tumore e i sintomi

Totò Schillaci: il tipo di tumore e i sintomi

Totò Schillaci, icona di Italia ’90, ha affrontato il cancro al colon. L’importanza dello screening e i sintomi del tumore colon-rettale.

Il famoso ex calciatore Totò Schillaci, protagonista indiscusso delle “notti magiche” di Italia ’90, ha affrontato una delle sfide più difficili della sua vita: la lotta contro il tumore al colon. Questa malattia, purtroppo diffusa, è una delle principali cause di mortalità oncologica, ma grazie alla prevenzione è possibile aumentare drasticamente le possibilità di guarigione. Schillaci, oggi ricoverato di nuovo per combattere la malattia, diventa un simbolo della necessità di fare prevenzione attraverso gli screening.

Salvatore Schillaci

Cos’è il tumore al colon che ha colpito Totò Schillaci

Il cancro al colon è una neoplasia che colpisce l’intestino crasso, rappresentando il secondo tumore più frequente sia tra gli uomini che tra le donne. Secondo le stime, ogni anno in Italia vengono diagnosticati circa 50.000 nuovi casi. I sintomi possono variare, ma i segnali più comuni includono cambiamenti nelle abitudini intestinali, presenza di sangue nelle feci e dolori addominali. Spesso, però, la malattia può essere asintomatica nelle fasi iniziali, rendendo fondamentale la diagnosi precoce.

Il tumore al colon può essere suddiviso in diversi stadi. Se individuato nei primi stadi, la prognosi è estremamente favorevole, con una sopravvivenza a cinque anni superiore al 90%. Tuttavia, quando la diagnosi avviene in fase avanzata, con la presenza di metastasi, le possibilità di sopravvivenza diminuiscono notevolmente.

L’importanza dello screening

L’aspetto cruciale nella lotta contro il tumore colon-rettale è lo screening, un esame preventivo che permette di identificare la malattia nelle fasi iniziali o addirittura di individuare i polipi adenomatosi, lesioni precancerose che possono essere rimosse prima che si trasformino in tumore maligno. Purtroppo, solo il 30-40% della popolazione aderisce ai programmi di screening, un tasso insufficiente considerando l’efficacia preventiva di tali esami.

In Italia, lo screening viene offerto gratuitamente ai cittadini a partire dai 50 anni, tramite il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci. Se il test risulta positivo, il paziente viene invitato a sottoporsi a una colonscopia, l’esame di secondo livello che consente una diagnosi più accurata.

Il caso di Totò Schillaci sottolinea l’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce, soprattutto alla luce dell’aumento dei casi di tumore al colon tra le persone più giovani. Adottare uno stile di vita sano e sottoporsi agli esami di screening consigliati possono fare la differenza nella lotta contro questa malattia.