Tragedia del bus di Mestre: la possibile scoperta shock dopo la nuova perizia

Tragedia del bus di Mestre: la possibile scoperta shock dopo la nuova perizia

Ancora un sopralluogo sul luogo della tragedia del bus di Mestre. Il super perito è tornato sulla scena per una nuova analisi. Cosa è stato scoperto.

Si cerca ancora una risposta alla tragedia del bus di Mestre che ha visto ben 21 persone perdere la vita lo scorso 3 ottobre a seguito della caduta dal cavalcavia del mezzo La Linea guidato da Alberto Rizzotto. Al netto delle possibili novità in merito ad un nuovo video sull’accaduto, in queste ore è andato in scena un nuovo sopralluogo eseguito dal super perito Placido Migliorino da cui sarebbero emerse nuove piste da seguire e analizzare.

Tragedia del bus di Mestre: nuovo sopralluogo

Come anticipato, nella giornata di martedì 5 dicembre è andato in scena un nuovo sopralluogo ad opera del super perito Placido Migliorino sul cavalcavia da cui è precipitato l’autobus in questione quella sfortunata sera del 3 ottobre scorso.

Per la terza volta tecnici e periti sono tornati sul luogo della tragedia del bus di Mestre e su quella rampa nella quale 21 persone persero la vita e altre 15 rimasero ferite precipitando dal cavalcavia con tutto il mezzo elettrico.

Dopo i sopralluoghi del 25 ottobre e del 9 novembre, l’ingegner Placido Migliorino, dirigente del Ministero dei Trasporti, ha deciso di fare ritorno in qualità di consulente della Procura di Venezia.

Sono stati analizzati, ancora, lo stato di asfalto e guard rail così come, da tempo, è sotto analisi la carcassa del bus elettrico de La Linea, tutt’ora custodito all’interno dell’ex Mercato ortofrutticolo di via Torino.

L’ipotesi bulloni difettosi

Da quanto si apprende da Antennatre e da L’Eco Vicentino, “prove di resistenza e di tenuta di reperti asportati durante i precedenti sopralluoghi sono al vaglio del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Padova”.

Ma non solo. Ci sarebbe una nuova possibile pista da seguire. O meglio un dettaglio ancora più specifico da verificare, ovvero la presenza di eventuali bulloni difettosi. Entro metà dicembre dovrebbero essere acquisiti anche gli esiti completi dell’autopsia effettuata sulla salma dell’autista e i test sul cuore che sarannp un elemento fondamentale per l’inchiesta.