Sono ancora in corso le ricerche dopo la tragedia del Natisone. La madre di una delle vittime ritrovate, Patrizia, si è duramente sfogata.
La tragedia del Natisone è ancora troppo fresca per non fare male. Ancora di più viste le ricerche che proseguono nel tentativo di trovare il terzo ragazzo rimasto coinvolto. Dopo il rinvenimento di due dei tre corpi dei giovani, quelli di Patrizia Cormos e Bianca Doros le forze dell’ordine non hanno ancora avuto riscontro per Cristian Casian Molnar. In queste ore, a parlare, è stata la madre della povera Patrizia in quello che è risuonato come un duro e straziante sfogo.
Tragedia del Natisone: le parole della madre di Patrizia
Dopo il ritrovamento dei corpi di Patrizia Cormos e Bianca Doros, la madre della prima è tornata a parlare di quanto accaduto. La donna, come inevitabile che sia, non si dà pace: “Ciò che più mi addolora è che tutti hanno fatto foto e video e nessuno li ha salvati. Nessuno. Potevano forse salvarli. Non era importante fare i video”, ha detto come riportato da diversi media tra cui Fanpage e Open citando Il Messaggero Veneto come fonte. “Lei era andata a fare una passeggiata, ha chiamato più volte il 112. Ha lasciato il suo nome, l’indirizzo. Ha detto: ‘Chiamate mia mamma'”. E ancora: “Era un angelo, studiava tanto e lavorava per mantenersi”.
Aperta indagine per omicidio colposo
Da quanto si apprende, per quanto accaduto nel Natisone sarebbe stata aperta un’indagine per omicidio colposo. Secondo il procuratore di Udine, la tragedia sarebbe avvenuta nell’arco di mezz’ora. “In natura esiste la fatalità, ma nelle indagini dobbiamo tenere presente che la tragedia si è svolta in un arco temporale quantificabile grossolanamente in 30 minuti”.
Le sue parole, riprese da Fanpage, sono poi proseguite: “Abbiamo aperto un’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti: in queste vicende per procedere bisogna configurare responsabilità di tipo omissivo, non commissivo. Condurremo tutti gli accertamenti del caso per verificare se i soccorsi sono stati tempestivi. Mi preme, però, segnalare che, allo stato attuale, non ci sono elementi specifici che ci fanno andare in questa direzione, ma le verifiche sono in fase iniziale”.