Tragedia del Natisone, indagini chiuse: cosa è successo in quei 41 minuti di agonia

Tragedia del Natisone, indagini chiuse: cosa è successo in quei 41 minuti di agonia

Tragedia del Natisone, chiusa l’inchiesta sulla morte di Patrizia, Bianca e Cristian. Ecco cosa emerge dalla Procura.

La Procura della Repubblica di Udine ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini nei confronti di quattro persone coinvolte nella tragedia del Natisone che è costata la morte a Patrizia, Bianca e Cristian.

I tre giovani sono stati travolti dalla piena del fiume Natisone lo scorso 31 maggio. Mentre si trovavano sul greto del fiume per scattare alcune fotografie al ponte romano nelle vicinanze.

Tragedia Natisone: le indagini e i quattro indagati

Le indagini, condotte dai carabinieri del nucleo investigativo di Udine e dalla sezione aerea della guardia di finanza di Bolzano, hanno analizzato le comunicazioni intercorse tra la Sores Fvg e i vigili del fuoco. L’obiettivo era verificare se i protocolli di emergenza siano stati rispettati e se i soccorsi siano stati attivati con la tempestività necessaria.

Dalle ricostruzioni, come scritto da Il Gazzettino, emerge un dato inquietante: i tre giovani hanno vissuto 41 minuti di agonia. Questo tempo è stato ritenuto sufficiente per attivare un intervento con l’elicottero dotato di verricello, che avrebbe potuto salvarli.

Tuttavia, nonostante le richieste di aiuto, i soccorsi sono arrivati in ritardo: l’elisoccorso è giunto solo tre minuti dopo che le vittime erano già state trascinate via dalla corrente. Nel frattempo, i quattro indagati, convocati per un interrogatorio lo scorso dicembre, hanno deciso di non presentarsi.

Le difese dei Vigili del fuoco e dell’infermiere hanno scelto di attendere la chiusura delle indagini. Così, dunque, i legali analizzeranno nel dettaglio la documentazione e le intercettazioni prima di rispondere alle accuse.

Le accuse della Procura e il destino dei soccorritori

La Procura di Udine, aggiunge Il Gazzettino, contesta ai quattro indagati: “Condotte colpose concorrenti, per imperizia, negligenza e imprudenza, hanno cagionato la morte dei tre ragazzi, sorpresi da una piena improvvisa, mentre si trovavano sul greto del fiume Natisone, che li ha trascinati e uccisi per annegamento“. Le accuse di negligenza e imperizia si fondano su elementi documentali e su una dettagliata ricostruzione delle comunicazioni tra gli enti preposti al soccorso.