Tragedia a Riva del Garda: ritrovati i corpi della madre ed il figlio scomparsi
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Tragedia a Riva del Garda: ritrovati i corpi della madre ed il figlio scomparsi

cadavere coperto da un sacco

Tragedia a Riva del Garda: ritrovati a 18 metri di profondità i corpi di una madre e del figlio, rifugiati ucraini.

A 18 metri di profondità a Riva del Garda, i sommozzatori dei vigili del fuoco permanenti di Trento hanno recuperato i corpi senza vita di una madre 52 anni, e di suo figlio Alex Olexi, 19 anni.

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I due, come riportato da Corriere del Trento, erano arrivati in Italia due anni fa, fuggendo dalla guerra in Ucraina.

La donna aveva conosciuto un uomo tramite un canale social mentre viveva ancora nel Donbass, lo stesso che le ha offerto ospitalità insieme al figlio.

Cadavere coperto da un lenzuolo

L’allarme lanciato dal marito: morti la madre e il figlio

L’allarme era stato lanciato dal compagno della donna che preoccupato per il mancato rientro dei suoi cari, aveva denunciato la scomparsa alle forze dell’ordine.

La famiglia risiedeva a Rovereto, e il mancato ritorno di Hanna e Alex aveva fatto scattare immediatamente le ricerche.

Le autorità hanno concentrato le loro indagini nella zona di Punta Lido, grazie anche alle informazioni ottenute dai telefoni dei due scomparsi.

Le squadre di ricerca specializzate hanno lavorato incessantemente, coadiuvate dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza che avevano ripreso madre e figlio durante la giornata.

Gli ultimi momenti a Riva del Garda: le immagini delle telecamere

La madre e il figlio erano partiti quella mattina in pullman, decisi a trascorrere una giornata di relax sulla sponda trentina del lago.

Le telecamere di videosorveglianza della zona hanno confermato che i due avevano trascorso del tempo in riva al lago. Dove sono stati trovati asciugamani, vestiti e borse adagiati sulla spiaggia.

Purtroppo, il lago in quella zona raggiunge profondità significative già a pochi metri dalla riva. Con forti correnti e improvvisi cambi di temperatura che possono rendere le acque insidiose.

È una fetta di lago soggetta a forti correnti e cambi di temperatura, già in passato altri bagnanti si sono abissati,” ha spiegato una bagnina che lavora in uno stabilimento della zona.

A diverse ore dalla ricerca, la notizia della loro morte ha lasciato un segno profondo nella comunità di Rovereto e nei cuori di chi li aveva conosciuti.

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ultimo aggiornamento: 17 Luglio 2024 18:26

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