Un escursionista tedesco è precipitato e morto sul versante italiano del Monte Leone. Tutti i dettagli dell’incidente.
Un tragico incidente si è verificato oggi sul Monte Leone, la cima più alta delle Alpi Lepontine, situata al confine tra Italia e Svizzera. Un escursionista tedesco, di età compresa tra i cinquanta e i sessant’anni, è precipitato durante la discesa dal versante italiano della montagna.
A dare l’allarme è stato l’amico che stava affrontando l’escursione con lui, partiti entrambi dalla zona del Sempione sul versante elvetico.
Dettagli dell’incidente
L’incidente è avvenuto nel primo pomeriggio, mentre i due escursionisti, entrambi di nazionalità tedesca, stavano scendendo dal Monte Leone. Dopo aver raggiunto la cima senza problemi, durante la discesa l’uomo è precipitato per cause ancora da accertare. Il compagno di escursione ha immediatamente chiamato i soccorsi, ma purtroppo i tentativi di salvarlo sono stati inutili.
Il primo a intervenire è stato l’elicottero dei soccorritori svizzeri di Air Zermatt, che ha sorvolato l’area per localizzare la vittima. Nonostante la rapidità dell’intervento, i soccorritori non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo. Successivamente, sono stati allertati i soccorritori italiani, poiché l’incidente è avvenuto sul versante italiano del monte.
I tentativi di soccorso
Subito dopo l’allarme, è stato attivato il soccorso alpino del 118, insieme al personale del soccorso alpino e della guardia di finanza. I soccorritori italiani, in coordinamento con quelli svizzeri, hanno raggiunto la zona dell’incidente per recuperare il corpo dell’escursionista e avviare le procedure necessarie.
Nonostante l’impegno e la professionalità del team di soccorso, le condizioni impervie del terreno e la gravità della caduta non hanno lasciato scampo alla vittima.
Il Monte Leone, con i suoi 3.552 metri di altitudine, è una meta ambita dagli escursionisti esperti per la sua bellezza e la sfida che rappresenta. Tuttavia, questo tragico evento sottolinea i pericoli insiti nelle escursioni in alta montagna, dove le condizioni possono rapidamente peggiorare e mettere a rischio la vita degli alpinisti, anche quelli più esperti.