Sondaggio in una scuola: “Chi meritava di più di essere uccisa?”, tra i nomi Giulia Tramontano, Giulia Cecchettin e Mariella Anastasi.
Giulia Tramontano, Mariella Anastasi e Giulia Cecchettin: sono questi i nomi inseriti in un sondaggio circolato in una chat WhatsApp tra studenti di una scuola di Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza. La domanda posta è crudele e disumana: “Chi meritava di più di essere uccisa?“. A denunciare l’accaduto è stata l’associazione umanitaria Women for freedom.
Solo pochi giorni fa, la sorella di Giulia Tramontano aveva rivelato pubblicamente una lite con Giulia legata ad Alessandro Impagnatiello. Questo sondaggio, ora, riapre una ferita ancora viva nel cuore di molti.

Tramontano-Cecchettin-Anastasi: il terribile sondaggio
La reazione dell’associazione Women for freedom, come riportato da Today, è stata immediata e decisa. In un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, l’organizzazione ha espresso tutto il proprio sgomento per quanto accaduto: “È difficile perfino scriverlo. È difficile crederci. Perché questa non è solo una bravata di cattivo gusto. Non è una battuta fuori luogo, ma una mancanza totale di empatia“.
Per Women for freedom, il problema non è solo chi ha creato il sondaggio, ma anche chi ha partecipato, chi ha riso, chi è rimasto in silenzio. “Ogni volta che minimizziamo, normalizziamo. Ogni volta che perdoniamo in silenzio, legittimiamo. Ogni volta che archiviamo, contribuiamo a costruire una società in cui il femminicidio non è un allarme sociale, ma una voce in più nella cronaca nera“, denuncia.
Scatta l’allarme sull’educazione al rispetto
L’associazione richiama con forza l’attenzione sull’importanza dell’educazione al rispetto, non come tema secondario ma come priorità assoluta. L’episodio ha avuto un impatto emotivo profondo soprattutto sulle studentesse, che secondo il racconto dell’organizzazione si sono sentite “piccole, vulnerabili, impaurite” dopo aver letto quel messaggio. Il monito finale è chiaro e diretto: “Non possiamo tacere. Perché il silenzio è il miglior alleato della violenza“.