Entra in vigore la pausa umanitaria nella Striscia di Gaza: vengono rilasciati i primi ostaggi, ma non tutti troveranno libertà.
Approvato l’accordo tra Hamas e Israele, alcuni civili possono dirsi finalmente salvi. Dopo lunghi dibattiti sulla gestione del rilascio degli ostaggi a Gaza, si giunge finalmente ad un compromesso. La tregua durerà però solo pochi giorni, e si prevede la liberazione solo di alcune persone.
Via al rilascio degli ostaggi
Grazie al breve cessate il fuoco tra i due Paesi, alcuni ostaggi sono già stati consegnati alla Croce Rossa e poi agli 007 dello Stato ebraico. Si tratta di 13 israeliani liberati secondo l’accordo tra Israele e Hamas, che prevede lo scambio di persone tra le due terre.
Come annuncia il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Israele ha mantenuta la promessa rilasciando 39 donne e i minori detenuti. Nel pomeriggio, a Gaza sono stati liberati anche 12 prigionieri thailandesi, e poi i 13 ostaggi che rientrano nell’accordo di tregua.
Dopo il rilascio, sono stati portati attraverso il valico di Nitzana dalla Croce Rossa. Per poi venir consegnati allo Shin Bet, i servizi di sicurezza interni ebraici. La Croce Rossa conferma che le persone liberate oggi stanno bene.
Si attende la liberazione di altre 30 donne e minori detenuti in Israele: in totale saranno 50 gli ostaggi che saranno rilasciati nei prossimi 40 giorni, in cambio di 150 prigionieri palestinesi.
🔴FIRST LOOK: Red Cross vehicles carrying Israeli hostages pic.twitter.com/9TjVBGfDUO
— i24NEWS English (@i24NEWS_EN) November 24, 2023
La guerra non finirà
Intanto, dopo la breve tregua umanitaria tra Hamas e Israele, viene annunciato che il conflitto andrà avanti. Tuttavia il governo di Benjamin Netanyahu, ha assicurato: “Il governo israeliano è impegnato a riportare a casa tutti i rapiti“.
“Stasera (ieri sera ndr) il governo ha approvato il piano per la prima fase del raggiungimento di questo obiettivo, secondo il quale almeno 50 sequestrati – donne e bambini – saranno rilasciati nell’arco di quattro giorni, durante i quali ci sarà una tregua nei combattimenti”, aggiunge il primo ministro israeliano.
Manca un bambino
Kfir Bibas, il bambino di soli 10 mesi, rappresenta una delle figure più toccanti nel recente episodio di rilascio degli ostaggi in Medio Oriente. La sua assenza tra gli ostaggi liberati, dopo aver trascorso i suoi primi mesi di vita in cattività a Gaza, sottolinea la gravità e la complessità della situazione. Il suo caso attira l’attenzione sulla vulnerabilità dei più piccoli in contesti di conflitto e sulla continua angoscia vissuta dalle loro famiglie, si teme si già stato ucciso.