Madonna di Trevignano, ex fedele: “Rivoglio i soldi”

Madonna di Trevignano, ex fedele: “Rivoglio i soldi”

L’ex fedele che ha donato 122mila euro all’associazione Madonna di Trevignano adesso lotta per riaverli indietro.

Intervistato da Fanpage.it, Luigi Avella, l’ex dipendente del Ministero delle Finanze che aveva donato 123mila euro alla veggente della Madonna di Trevignano, chiede la restituzione dei suoi soldi. Convinto che quella di Gisella Cardia è una truffa, un tempo l’uomo credeva fermamente alle apparizioni della Madonna, tanto da donare soldi per panche, spese e recinzioni.

statua della Madonna di Trevignano

Trevignano, il ricorso di Gisella Cardia

Nell’ambito del ricorso al Consiglio di Stato di Gisella Cardia e il marito Gianni, a seguito della sentenza del Tar del Lazio, Luigi Avella dichiara: “Tutti quanti sanno che il ricorso al Consiglio di Stato che hanno fatto è inutile, perché al 99 per cento confermerà la sentenza del Tar”.

L’ex fedele spiega che “la stessa cosa è accaduta nel 2021 con il procedimento dell’Ente Parco di Bracciano e Martignano, quando Gisella e suo marito anche in quel frangente hanno perso su entrambi in fronti”.

Il Comune, se vuole portare avanti la sua idea entro i 90 giorni dall’emissione dall’ordinanza, può chiedere all’associazione di liberare il terreno dei rosari in via Campo delle Rose, “altrimenti se non si è verificato il ripristino può acquisire il terreno”.

Avella: “Chiederò indietro i miei soldi”

“Giuridicamente non posso chiedere indietro la statua della Madonna, le sessantuno panche e la recinzione da me donate. La mia intenzione è rivendicare i miei 122mila euro quando ci sarà il verdetto della Commissione diocesana, nel caso in cui dirà che a Trevignano ‘non c’è nulla di sovrannaturale’, potrò ‘aggredire’ il patrimonio dell’associazione”, dichiara Luigi Avella.

“Attualmente non posso chiedere nulla indietro, perché la mia donazione è stata gratuita e la legge non me lo consente. Un esito negativo da parte della diocesi sicuramente non fermerà la veggente, ma si spera che allora i suoi seguaci aprano gli occhi e capiscano che la Madonna non appare a Trevignano. Anche perché in alcuni casi può scattare la scomunica”, conclude.

Continuano i raduni in preghiera

Gisella Cardia non ha intenzione di arrendersi e i fedeli che la seguono continuano a pregare sotto la statua della Madonna. “Toglieremo le panche per i fedeli e le rimetteremo ogni 3 del mese per la recita del rosario, come stabilito dal Tar del Lazio. Terminata la preghiera le rimuoveremo, per poi riposizionarle la volta successiva”, afferma.

Effettivamente, l’abuso edilizio denunciato si riferisce agli arredi posizionati sul campo, come le panche e la recinzione già denunciata dall’Ente Parco. Ma la sentenza del giudice non vieta i raduni di preghiera, alla luce del diritto costituzionale alla libertà religiosa.