Troppo caldo sul posto di lavoro, vita a rischio: nuove regole in arrivo
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Direttore: Alessandro Plateroti

Troppo caldo sul posto di lavoro, vita a rischio: nuove regole in arrivo

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Il nuovo Protocollo nazionale del 2 luglio 2025 contro lo stress dal caldo: misure efficaci e obblighi per imprese e sindacati italiani.

Con il progressivo intensificarsi delle ondate di caldo, cresce anche l’urgenza di garantire condizioni di lavoro sicure per i lavoratori esposti alle alte temperature. I settori più colpiti sono quelli dell’edilizia, dell’agricoltura, della logistica e in generale tutte le attività svolte all’aperto o in ambienti privi di climatizzazione. Proprio per rispondere a questa emergenza climatica, il 2 luglio 2025 è stato siglato un Protocollo nazionale per la tutela dei lavoratori in condizioni ambientali critiche, frutto della collaborazione tra il Governo italiano e le principali sigle sindacali.

Questo accordo, che sarà formalizzato tramite un decreto ministeriale, rappresenta il primo intervento strutturato dopo l’epoca del Covid-19. L’obiettivo è quello di garantire continuità produttiva e al contempo protezione della salute. Il Protocollo promuove azioni concrete, con l’invito alle aziende ad adottare un insieme di buone pratiche per affrontare in modo efficace i rischi derivanti dallo stress termico.

caldo estivo con aumento delle temperature
caldo estivo con aumento delle temperature – newsmondo.it

Le misure anti caldo: prevenzione e flessibilità

Tra le principali strategie previste, il documento raccomanda la riprogrammazione dei turni di lavoro per evitare le ore centrali della giornata, le più calde e pericolose. Viene incoraggiata l’organizzazione di pause in ambienti ombreggiati o climatizzati, il rifornimento costante di acqua, frutta fresca e integratori, oltre all’uso di indumenti adeguati per limitare il rischio di colpi di calore. Fondamentale è la formazione dei lavoratori, che devono essere in grado di riconoscere i segnali di stress da caldo e agire tempestivamente. Viene inoltre prevista la possibilità di ricorrere allo smart working nei casi in cui le mansioni lo consentano, e si consiglia una pianificazione più attenta delle ferie nei periodi più critici.

Particolarmente rilevante è la disposizione che consente l’uso della cassa integrazione ordinaria senza incidere sul monte ore complessivo, quando le temperature superano i 35 °C effettivi o percepiti. Le aziende che dimostrano di aver adottato tutte le misure del Protocollo potranno inoltre essere esonerate da responsabilità in caso di ritardi nei tempi di consegna dovuti a condizioni climatiche estreme.

L’obbligo di valutazione del rischio microclimatico

Uno degli aspetti più innovativi riguarda l’obbligo di inserire il rischio microclimatico all’interno del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR). Tale aggiornamento normativo impone alle aziende di considerare gli effetti delle alte temperature come un fattore strutturale di rischio, da affrontare con strumenti organizzativi e tecnici adeguati. Anche i Piani di Sicurezza e Coordinamento (PSC) dovranno includere misure specifiche per il caldo, come pause rigeneranti, flessibilità oraria e dispositivi di protezione.

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ultimo aggiornamento: 23 Luglio 2025 10:06

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