In una casa abbandonata a Irapuato, Guanajuato, ritrovati 32 corpi smembrati in sacchetti. Indagini in corso.
Nel cuore del Messico, lo Stato di Guanajuato è tristemente noto per essere il più violento del Paese. Una fama confermata dall’ennesima scoperta shock: 32 corpi smembrati, rinvenuti all’interno di una casa abbandonata nella città di Irapuato, durante una perquisizione legata a un’indagine su persone scomparse. I cadaveri erano racchiusi in sacchetti di plastica e si trovavano «in condizioni frammentate e complesse», secondo quanto dichiarato dalla procura locale.
Questo caso rappresenta solo l’ultima manifestazione dell’allarmante escalation di violenza che affligge lo Stato, dove oltre 3.600 persone risultano disperse e gli obitori sono sommersi da migliaia di corpi non identificati, in alcuni casi stimati fino a 72.000 su scala nazionale.

La scoperta dei 32 corpi: un ritrovamento agghiacciante
Durante l’operazione delle forze dell’ordine, sono stati rinvenuti resti umani appartenenti a 32 persone, suddivisi in sacchetti e nascosti all’interno di un’abitazione disabitata. Finora, solo 15 vittime sono state completamente identificate. Le autorità stanno utilizzando test genetici per cercare di risalire all’identità delle altre.
Il quartiere in cui è avvenuta la scoperta, nella zona nord di Irapuato, è noto per essere controllato da gruppi criminali legati al narcotraffico. Guanajuato è infatti teatro dello scontro tra due potenti organizzazioni: il cartello di Jalisco Nueva Generación e il rivale Santa Rosa de Lima. Che si contendono il controllo del territorio con una ferocia crescente.
Non è un caso isolato: altre fosse comuni a Irapuato
A maggio 2025, sempre a Irapuato, un altro ritrovamento ha scosso l’opinione pubblica: 17 corpi in vari stati di decomposizione sono stati scoperti in una casa abbandonata. Anche in quel caso, solo una parte delle vittime è stata identificata.
Secondo dati ufficiali, nel solo 2024 Guanajuato ha registrato 3.151 omicidi, pari al 10,5% del totale nazionale. La presenza sempre più massiccia di fosse comuni e cadaveri smembrati indica una crisi profonda nella gestione della sicurezza e nella capacità dello Stato di contrastare i crimini legati ai cartelli.