Trovato morto nel pozzo vicino casa, indagata la famiglia

Trovato morto nel pozzo vicino casa, indagata la famiglia

L’uomo era scomparso da mesi, è stato ritrovato morto nel pozzo vicino a casa. Sono indagate moglie, figlia e genero.

Giuseppe Pedrazzini è stato ritrovato morto dopo diversi mesi nel pozzo situato di fianco alla sua abitazione. Abitava a Toano, in provincia di Reggio Emilia. L’uomo aveva 77 anni. Gli inquirenti lo hanno ritrovato proprio nei pressi della sua abitazione. In questo momento sono in corso le indagini per omicidio e soppressione di cadavere.

L’uomo era scomparso ormai da mesi e nessuno ne sapeva più niente. Sono stati alcuni parenti ed amici a segnalare alle forze dell’ordine di Toano la scomparsa di Giuseppe. Fin da subito, le indagini hanno condotto alle due donne, madre e figlia, ed al genero dell’uomo. Secondo quanto riferito dai carabinieri, i tre non avevano nemmeno provveduto a denunciare la scomparsa dell’uomo.

Nel mirino degli inquirenti, vi sono la madre, la figlia ed il genero di Giuseppe Pedrazzini. Le indagini sono tutt’ora in corso. Poco dopo il ritrovamento del corpo dell’uomo, i carabinieri insieme alla compagnia di Castelnovo Monti hanno sottoposto al fermo investigativo i parenti stretti del nucleo familiare di Giuseppe Pedrazzini. Sarebbero loro, secondo le forze dell’ordine, i responsabili della vicenda accaduta a Toano.

Polizia

Il ritrovamento di Giuseppe

Sono stati i cani molecolari della cinofila di Bologna a trovare il corpo di Giuseppe Pedrazzini, soltanto nella giornata di ieri, 12 maggio. Non è stato semplice recuperare il corpo dal pozzo. Sono intervenuti anche i vigli del fuoco di Reggio Emilia per aiutare le forze dell’ordine nell’operazione di recupero, che si è conclusa soltanto la mattina seguente al ritrovamento.

Dopo il ritrovamento, subito è stato disposto l’interrogatorio nei confronti dei tre familiari ritenuti responsabili dell’omicidio. I tre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere alle domande che gli sono state poste dalle forze dell’ordine. Saranno a breve condotti nel carcere di Reggio Emilia.

La polizia ha posto l’intera abitazione sotto sequestro, insieme alle aree circostanti. Le indagini proseguiranno nei giorni a venire per stabilire gli accertamenti del caso da parte della procura reggiana.