Corrado Guzzanti truffato per settecentomila euro. Falsi conti in banca e un debito con l’erario per novecentomila euro.
Disavventura per Corrado Guzzanti, vittima di una truffa da circa settecentomila euro architettata dal manager e produttore del Gruppo Ambra. Il manager, a processo, avrebbe fatto falsi investimenti con i proventi delle attività.
Corrado Guzzanti truffato per settecentomila euro
Stando agli inquirenti si tratterebbe di una truffa perpetrata per almeno dieci anni all’insaputa di Corrado Guzzanti, ascoltato dal Tribunale Monocratico di Roma nel corso del processo al manager. “È una vicenda che mi ha segnato dal punto di vista umano e professionale“.
Truffa a Corrado Guzzanti, il processo
A processo ci sono Valerio Trigona Terenzio e Cesare Vecchio, rispettivamente manager e produttore del Gruppo Ambra e il suo più stretto collaboratore. I due sono accusati di truffa per aver convinto il noto comico a investire i soldi guadagnati con i suoi spettacoli in titoli tedeschi che si sarebbero poi rivelati falsi.
“Nel 2004 Terenzio mi aveva proposto di investire soldi in un conto Bnl, era un conto investimenti che operava su obbligazioni tedesche che rendono il 4% […]. Da lì in poi invece di pagarmi regolarmente per i miei lavori mi fece vedere i prospetti, ogni tre o quattro mesi, dove lui depositava i soldi che mi doveva per la mia attività svolta”, ha raccontato Guzzanti.
Le ipotesi degli inquirenti e il debito con l’Erario
Stando a quanto scoperto dagli investigatori, però, il conto non sarebbe mai esistito e i due uomini a processo avrebbero generato un debito di novecentomila euro di Guzzanti con l’Erario italiano. Alla luce del debito, a Guzzanti è stata pignorata la casa.