Donald Trump parla di pace in Ucraina e Medio Oriente, economia USA e il futuro di TikTok. I dettagli delle dichiarazioni.
Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha affrontato diversi temi di rilevanza internazionale e nazionale in un discorso che ha spaziato dalla politica estera all’economia. Tra i punti salienti, il focus sulla fine dei conflitti in corso: “Stiamo cercando di riportare gli ostaggi” da Gaza e di risolvere la guerra in Ucraina. Dopo una conversazione con Benjamin Netanyahu, definita una “conversazione produttiva”, Trump ha dichiarato: “La carneficina deve finire. Parleremo con il presidente russo Vladimir Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky”, aggiungendo che “Zelensky vuole la pace”.
Sul fronte economico, Trump ha annunciato un piano ambizioso per rilanciare l’economia statunitense. “Dal primo giorno lanceremo una serie di riforme”, ha spiegato, con l’obiettivo di ridurre le regolamentazioni, favorire la crescita e stimolare l’occupazione. Ha descritto questo nuovo corso come l’inizio di una “Golden Age dell’America”. Promettendo un taglio alle tasse e politiche mirate ad attrarre investimenti, Trump ha dichiarato: “Non ci fermeremo finché l’America non sarà più ricca e sicura”.
TikTok: il pensiero di Trump
Trump ha risposto anche a domande sul futuro di TikTok, una delle piattaforme più amate dai giovani. Il presidente eletto non ha fornito risposte definitive: “Su TikTok vedremo”, ha detto, riferendosi alla scadenza per la vendita del controllo della piattaforma da parte di Bytedance, fissata al 19 gennaio. “I repubblicani sono forti fra i giovani, e io ho un debole per loro”, ha aggiunto, lasciando aperta la questione.
Politica estera: Ucraina e Siria
Commentando la crisi in Ucraina, Trump ha definito la situazione “più difficile di quella in Medio Oriente”. Ha criticato il permesso concesso a Kiev per lanciare missili “200 miglia all’interno della Russia”, giudicandolo “un grande errore”. Nonostante ciò, ha assicurato: “Proverò a chiudere un accordo” per mettere fine alla guerra prima di assumere ufficialmente l’incarico. Pur non avendo invitato Volodymyr Zelensky al suo giuramento, Trump ha dichiarato: “Se vuole, può venire”.
Sul fronte siriano, Trump ha definito Bashar al-Assad un “macellaio, per quello che ha fatto ai bambini”. Ha poi lodato la Turchia per la sua capacità di agire strategicamente in Siria, descrivendola come “molto intelligente” e parlando di una “presa di potere ostile” da parte di Ankara che ha causato poche perdite umane.