Il presidente Donald Trump si mostra fiducioso sul futuro delle relazioni USA-Cina, sottolineando l’intesa personale con Xi Jinping.
Dall’inizio del suo secondo mandato nel gennaio 2025, il presidente Donald Trump ha riaffermato la sua agenda economica focalizzata su protezionismo e interessi nazionali. Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina sono aumentate, con l’introduzione di nuovi dazi e contromisure da entrambe le parti. In questo scenario, ogni dichiarazione ufficiale dei leader coinvolti può rappresentare un segnale importante per i mercati e la politica globale.
Durante un recente incontro con la stampa, il presidente Trump ha voluto chiarire la propria posizione rispetto all’evoluzione dei dazi commerciali e alle relazioni diplomatiche con la Cina. Ha ricordato i numerosi negoziati condotti durante il suo primo mandato e ha ribadito la propria convinzione che una strategia forte e coerente possa portare a risultati concreti.

Dazi, esenzioni e prospettive geopolitiche
“Stiamo parlando con molti Paesi: siamo in una buona posizione”, ha dichiarato Trump riferendosi al quadro generale delle trattative commerciali con diversi Paesi. L’accento è stato posto sulla possibilità di introdurre esenzioni ai dazi del 10%, pur mantenendo questa soglia come punto di partenza per negoziare accordi più vantaggiosi per gli Stati Uniti. “Potrebbero esserci un paio di esenzioni per ovvie ragioni ma direi che il 10% è la soglia”, ha affermato, senza fornire ulteriori dettagli sulle possibili motivazioni.
Parallelamente, il presidente ha anche espresso una visione più ampia dei rapporti con altre potenze, menzionando l’Iran. “Voglio che l’Iran sia un paese felice, ma non può avere armi nucleari”, ha detto, confermando una posizione rigida sul nucleare.
La svolta nelle relazioni con Pechino
Ma è nelle parole finali del suo intervento che Trump ha lanciato un messaggio chiaro: “Sono sempre andato d’accordo con Xi. Penso che verrà fuori qualcosa di positivo con la Cina”. Un’affermazione che, sebbene cauta, suggerisce una potenziale apertura a una fase di distensione tra le due superpotenze. In un periodo segnato da incertezze economiche e tensioni internazionali, questa ottimistica previsione potrebbe rappresentare un primo passo verso un nuovo equilibrio nei rapporti USA-Cina.