Donald Trump, dopo l’incontro con Zelensky a Roma, lancia accuse dirette a Putin, dichiarando che il leader russo “lo sta prendendo in giro”.
Negli ultimi mesi, il conflitto tra l’Ucraina di Zelensky e la Russia di Putin ha continuato a dominare la scena internazionale. Con gli Stati Uniti impegnati in complesse trattative diplomatiche. Donald Trump, presidente americano, si era mostrato ottimista circa una possibile soluzione negoziata tra le parti. Tuttavia, le speranze sembravano infrangersi contro la dura realtà dei fatti: Mosca proseguiva gli attacchi contro obiettivi civili e non mostrava alcun segnale concreto di voler porre fine alle ostilità.

Cresce la tensione tra Stati Uniti e Russia
Il viaggio di Trump a Roma, in occasione dei funerali di Papa Francesco, è diventato un crocevia cruciale. Oltre alla cerimonia religiosa, il presidente ha avuto un incontro riservato con Volodymyr Zelensky, presidente ucraino, durante il quale si sono discussi i termini di una possibile tregua e di un futuro piano di pace. Un colloquio breve ma carico di significato, destinato a influenzare le strategie geopolitiche dei prossimi mesi.
L’affondo di Trump e le nuove prospettive
Durante il volo di ritorno verso gli Stati Uniti, Trump ha sorpreso l’opinione pubblica internazionale con una dichiarazione netta: “Putin mi prende in giro, non vuole davvero la pace”. Le sue parole segnano un cambiamento radicale nell’approccio americano. Dopo settimane di cauto ottimismo, il presidente ammette apertamente la delusione per il comportamento del leader russo.
Trump ha anche annunciato che, qualora non ci fossero segnali concreti da parte del Cremlino entro pochi giorni, gli Stati Uniti imporranno nuove sanzioni bancarie e secondarie contro Mosca. Il sostegno all’Ucraina sembra dunque rafforzarsi, pur con la consapevolezza che alcuni compromessi territoriali, come la rinuncia alla Crimea, restano inevitabili.
Il colloquio con Zelensky, definito dallo stesso presidente ucraino come “storico”. Potrebbe rappresentare una svolta nei tentativi di costruire una coalizione internazionale per la sicurezza di Kiev. Le proposte ucraine, tra cui l’utilizzo dei beni russi congelati come riparazioni di guerra, hanno aperto nuovi spazi di trattativa, mostrando una nuova elasticità strategica.
In questo clima di incertezza e tensione, la posizione americana si fa più dura: la fiducia di Trump verso Putin sembra ormai appartenere al passato.