Il discorso al Congresso da parte di Donald Trump: il ritorno dell’America, i dazi e le accuse all’Europa ma anche la pace in Ucraina.
Dopo la recente apertura del presidente ucraino Zelensky per la pace con la Russia grazie agli Usa, ecco parlare Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti è intervenuto con un discorso, il più lungo della storia, ad una sessione congiunta del Congresso affrontando diversi argomenti tra cui, appunto, il conflitto in Ucraina e la possbilità della pace, ma anche tematiche legate strettamente alla sua America che “è tornata”.

Il discorso di Trump al Congresso
Intervenuto ad una sessione del Congresso con un discorso che ha già fatto la storia diventando il più lungo mai tenuto da un presidente Usa, Donald Trump ha spiegato quelle che sono state e che saranno le sue mosse per gli Stati Uniti e non solo. “Abbiamo realizzato più in 43 giorni di quanto la maggior parte delle amministrazioni realizzi in 4 o 8 anni, e abbiamo appena iniziato. Torno in quest’aula stasera per riferire che lo slancio dell’America è tornato”, ha detto il tycoon.
Nel suo discorso, il presidente non ha fatto mancare attacchi a Joe Biden e alla sua amministrazione. Allo stesso tempo, il tycoon ha promesso di guidare il Paese verso una “nuova età dell’oro, come mai si era vista prima”. Sempre in questa ottica, il numero uno Usa ha parlato di dazi riconoscendo che potrebbero causare “qualche scompiglio” ma anche che saranno utili non solo a difendere i posti di lavoro americani, ma anche a “proteggere l’anima del Paese”.
Ue, Ucraina e Russia
Parole importanti anche per quanto concerne il conflitto in Ucraina e la possibilità di pace. Trump ha spiegato di aver “ricevuto forti segnali” dalla Russia per lo stop della guerra. “Sono pronti per la pace”, ha detto il tycoon a Capitol Hill sottolineando di aver avuto “discussioni serie” con Mosca. “Non sarebbe bellissimo?”, ha ribadito. “È ora di porre fine a questa guerra insensata”. Il presidente ha anche spiegato ai media di aver ricevuto una lettera dal leader ucraino Zelensky che gli ha detto di voler partecipare al più presto al tavolo dei negoziati e di farlo sotto la “leadership forte” di Trump.
Parlando sempre di Ucraina, il presidente americano non ha fatto mancare un’accusa all’Europa. Il leader Usa ha detto che gli Stati Uniti hanno speso miliardi di dollari per appoggiarne la difesa, mentre “l’Europa ha tristemente speso più soldi comprando il petrolio e gas russo di quanti ne abbia spesi per difendere l’Ucraina. E non di poco! Biden ha autorizzato più soldi in questa battaglia di quanti ne ha spesi l’Europa”.
Groelandia, Panama e Marte
Tra i vari passaggi del suo lungo discorso al Congresso, Trump ha ribadito la sua intenzione di annettere la Groenlandia agli States: “Penso che ce la faremo, in un modo o nell’altro”, le sue parole che non hanno escluso in modo diretto ed esplicito di fare uso di pressione economica o, eventualmente, anche l’uso della forza militare.
Altro passaggio quello su Panama: “Ci riprenderemo il Canale di Panama”, ha detto ricordando che la costruzione dell’opera è avvenuta al costo di “migliaia di vita americane. Lo abbiamo dato alla Cina e ce lo riprenderemo”, ha ribadito ancora citando l’accordo raggiunto ieri da BlackRock per acquistare due dei maggiori porti del Canale da CK Hutchinson, società che ha base a Hong Kong.
Un ultimo intervento è stato anche quello in vista del futuro. Il presidente americano, infatti, ha avuto modo di parlare anche di altri pianeti con quella che sembra essere una promessa a tutti gli effetti: “Andremo su Marte e oltre e pianteremo la bandiera americana”.