La Marina statunitense continua la missione anti-narcos in Venezuela: Donald Trump schiera la portaerei USS Gerald Ford.
“Maduro ha i giorni contati”. Erano state queste pochi giorni fa le parole di Donald Trump in merito al presidente del Venezuela in relazione alla battaglia che gli USA stanno portando avanti per combattere i narcos. Adesso, il tycoon ha dato il via libera alla portaerei USS Gerald Ford. Un segnale importante e che sta facendo discutere anche le altre potenze.

Trump schiera in Venezuela la portaerei Ford
Donald Trump ha deciso di spaventare il Venezuela e Nicolas Maduro dando un segnale di grande forza. Un gruppo d’attacco della Marina statunitense, guidato dalla portaerei USS Gerald Ford è arrivato nell’area di responsabilità del Comando Navale Sud degli Stati Uniti, comprendente America Latina e Caraibi
In un comunicato stampa, il Comando Meridionale delle Forze Navali statunitensi ha dichiarato appunto che la famosa portaerei Ford “rafforzerà la capacità degli Stati Uniti di individuare, monitorare e interrompere attori e attività illecite che compromettono la sicurezza e la prosperità del territorio statunitense e la nostra sicurezza nell’emisfero occidentale”. La mossa, come noto, sarebbe atta a fermare le operazioni dei narcos nel Paese.
Francia e Regno Unito reagiscono alla mossa USA
La mossa di Trump ha provocato immediate reazioni anche in Europa. In particolare a Londra. Infatti, il Regno Unito ha parzialmente sospeso la cooperazione d’intelligence con gli Stati Uniti sui presunti traffici di droga nei Caraibi. Dietro tale scelta ci sarebbero delle preoccupazioni derivate dalle già oltre 20 operazioni condotte da Washington contro le imbarcazioni sospette.
Anche la Francia ha preso le distanze dalla mossa degli States. Il ministro degli Esteri Jean-Noel Barrot ha dichiarato a Niagara-on-the-Lake, in Canada, dove è iniziato un vertice del G7, che la il Paese transalpino è preoccupato per la situazione.
Maduro pronto ad armare il Venezuela
Come era prevedibile, ovviamente, anche il presidente venezuelano Nicolas Maduro non è rimasto a guardare ordinando la creazione di comandi di difesa integrale – composti da cittadini, personale militare e funzionari pubblici – per “essere preparati” in caso di “conflitto armato”. La reazione è ovviamente conseguenza del contesto in cui vive il Paese, caratterizzato dalla “minaccia” rappresentata, dal dispiegamento militare statunitense nelle acque caraibiche vicine al Paese.