Importante conferenza stampa tra Donald Trump e Benjamin Netanyahu con le parole del numero uno degli Usa sulla Striscia di Gaza.
Un altro importante fronte vede l’America di Donald Trump impegnata in prima linea. Dopo la guerra apertissima dei dazi aperta con vari Paesi, tra cui la Cina, ecco il tycoon entrare in scena a gamba tesa anche sul conflitto in Medio Oriente con la situazione calda nella Striscia di Gaza. Il presidente Usa, durante una conferenza stampa con Benjamin Netanyahu si è detto pronto a prendere il controllo della zona.
La conferenza Trump-Netanyahu
Donald Trump e Benjamin Netanyahu sono stati protagonisti in queste ore di una conferenza stampa congiunta per parlare delle questioni legate al conflitto in Medio Oriente con particolare riferimento alle vicende della Striscia di Gaza. I due politici hanno ribadito il loro impegno comune e anche un rapporto di amicizia tra Usa e Israele.
In questo senso, Netanyahu ha accolto il tycoon facendo gli onori di casa: “Sei il migliore amico che Israele abbia mai avuto alla Casa Bianca”, le sue parole. Anticipando poi quelle che sarebbero state le parole del leader degli States, il premier israeliano ha detto che il piano di Trump per Gaza potrebbe “cambiare la storia”.
Usa pronti a prendere il controllo di Gaza
Le dichiarazioni di Netanyahu hanno suscitato forte interesse e hanno trovato la loro più completa spiegazione con le frasi successive di Trump. Il presidente degli Stati Uniti ha spiegato: “Gli Stati Uniti prenderanno il controllo della Striscia di Gaza e ce ne occuperemo noi”. E ancora: “La possiederemo e ci occuperemo di smantellare tutte le bombe inesplose e altre armi pericolose, spianeremo il sito ed elimineremo gli edifici distrutti, creando uno sviluppo economico che fornirà un numero illimitato di posti di lavoro”.
Tra gli altri passaggi della conferenza stampa, Trump ha spiegato come la Striscia di Gaza sia un “simbolo di morte e distruzione” e come per molti decenni sia stato un posto “sfortunato”. Il tycoon ha anche espresso la convinzione che Gaza non dovrebbe “attraversare un processo di ricostruzione e occupazione da parte delle stesse persone che hanno vissuto un’esistenza miserabile lì”.
Il presidente Usa ha anche aggiunto che sarebbe pronto a mandare le truppe americane nella Striscia al fine di mantenere il controllo e la sicurezza del posto. “Se necessario, lo faremo”, sono state le sue dichiarazioni sull’argomento.
La posizione di Hamas
Gli effetti della conferenza stampa dei due leader si sono subito fatti sentire. In particolare è stata Hamas a replicare alle frasi di Netanyahu e Trump. “Le dichiarazioni di Trump sul suo desiderio di controllare Gaza sono ridicole e assurde, e qualsiasi idea di questo tipo può infiammare la regione”, ha dichiarato all’agenzia Reuters Sami Abu Zuhri, funzionario di Hamas. L’organizzazione ha quindi subito risposto alle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti relativamente al volere degli Usa di prendere “il controllo” di Gaza per ricostruirla dopo che è stata distrutta negli ultimi 15 mesi di guerra.
Le parole dell’Arabia Saudita
Da sottolineare come anche l’Arabia Saudita abbia voluto dire la sua relativamente alla conferenza stampa andata in scena. La posizione del Paese è stata chiara: non ci sarà alcuna “normalizzazione” delle relazioni con Israele senza la creazione di uno Stato palestinese indipendente. A farlo sapere è stato il ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita.
Inoltre, il ministro ha ribadito che la posizione del regno rimane “ferma e incrollabile”. “L’Arabia Saudita continuerà i suoi incessanti sforzi per creare uno Stato palestinese indipendente con Gerusalemme est come capitale, e non stabilirà relazioni diplomatiche con Israele senza di questo”, le sue parole sulla vicenda calda del momento.