Trump e la sua vittoria, guerra Medio Oriente: impatto sui rapporti con Israele e Iran

Trump e la sua vittoria, guerra Medio Oriente: impatto sui rapporti con Israele e Iran

Donald Trump vince le elezioni presidenziali: possibili sviluppi per il Medio Oriente, da Israele e Palestina al ruolo dell’Iran.

La recente vittoria di Donald Trump e la sua elezione come 47esimo presidente degli Stati Uniti riporta l’attenzione su alcune delle questioni più complesse del Medio Oriente. La risposta immediata di Israele non si è fatta attendere: il premier Benjamin Netanyahu si è congratulato definendo Trump un “amico”, auspicando un rafforzamento delle relazioni strategiche bilaterali e un futuro di pace e sicurezza per la regione.

Non sorprende che il presidente Herzog abbia accolto Trump come un “campione di pace e cooperazione”, puntando su legami sempre più solidi tra le due nazioni. Tuttavia, queste speranze di stabilità sono complicate dalle tensioni e dalle dinamiche storiche.

Donald Trump e Melania Trump

La posizione di Trump su Israele e Palestina

Già nel suo primo mandato, Trump ha dimostrato un forte allineamento con Israele, riconoscendo Gerusalemme come capitale e siglando gli Accordi di Abramo, che hanno portato a una normalizzazione dei rapporti tra Israele e alcuni Paesi arabi. In questa occasione, il leader americano ha ribadito il suo sostegno a Israele, “purché vinca velocemente”. Tuttavia, il suo atteggiamento verso il conflitto israelo-palestinese potrebbe creare nuovi squilibri.

La sua critica alle proposte di cessate il fuoco, considerate potenzialmente favorevoli al riarmo di Hamas, evidenzia un approccio molto deciso, ma anche rischioso. Tale posizione potrebbe portare a una escalation del conflitto, complicando ulteriormente i già fragili rapporti regionali.

Il ruolo dell’Iran e dell’Arabia Saudita

Un altro aspetto critico della politica mediorientale di Trump riguarda l’Iran. La decisione di ritirarsi dall’accordo sul nucleare ha aumentato le tensioni regionali. Con la sua rielezione, è probabile che Trump adotti nuovamente un approccio duro nei confronti di Teheran.

Tuttavia, alcuni analisti ritengono che il vero interesse di Trump sia l’Arabia Saudita, un partner strategico con forti legami economici e militari con gli Stati Uniti. Una delle sfide potrebbe essere il mantenimento di un fragile equilibrio tra le esigenze di sicurezza di Israele e le ambizioni geopolitiche saudite.

In questo contesto, la prospettiva di una “normalizzazione” dei rapporti tra Israele e i vicini arabi potrebbe essere influenzata dalle pressioni statunitensi per risolvere i conflitti in corso. Inclusa la guerra a Gaza. Ma, come avverte l’Ispi, l’idea che Trump possa risolvere queste questioni complesse con un approccio unilaterale potrebbe rivelarsi una speranza mal riposta.