Attentato a Trump, clamoroso: svelato il “gesto” che ha fermato l’aggressore

Attentato a Trump, clamoroso: svelato il “gesto” che ha fermato l’aggressore

Donald Trump torna ai comizi mentre il Secret Service è sotto accusa: ecco il “gesto” che ha aiutato a fermare l’attentatore.

Donald Trump è tornato sulla scena politica nonostante un secondo tentativo di attentato in pochi mesi. Parlando a Flint (Michigan), davanti a un gruppo di ferventi sostenitori, l’ex presidente ha commentato: “Si spara solo ai presidenti importanti“.

La motivazione dietro l’attacco, secondo lui, è legato alle sue politiche protezionistiche, tra cui la promessa di imporre pesanti dazi sulle importazioni di automobili da Messico e Cina.

Donald Trump

Attentato a Trump: il ruolo fondamentale di una “donna”

L’attentato contro Trump è stato evitato grazie alla prontezza di una testimone, come riportato da Affaritaliani.it, che ha fotografato la targa del veicolo dell’attentatore, Ryan Routh.

Le donne sono più intelligenti degli uomini“, ha dichiarato il Tycoon durante l’evento, elogiando la testimone per il suo “incredibile lavoro“.

L’ex presidente ha espresso il desiderio di incontrare la testimone che, con il suo intervento, ha probabilmente salvato la sua vita.

Infatti, l’attentatore era riuscito a nascondersi per quasi 12 ore vicino a uno dei campi da golf dell’ex presidente a West Palm Beach, eludendo i controlli del Secret Service.

L’accusa al Secret Service

Il direttore del Secret Service ha annunciato una revisione immediata dei protocolli di sicurezza, soprattutto per quanto riguarda la protezione in aree estese e difficili da monitorare.

Donald Trump ha sottolineato la necessità di avere più personale a disposizione, elogiando comunque l’operato del servizio di sicurezza: “Questi ragazzi fanno un ottimo lavoro. Ora hanno bisogno di più uomini“.

La zona in cui è avvenuto l’attentato presentava già in passato criticità note per via della sua estensione e della presenza di vegetazione fitta, che rende difficile individuare eventuali intrusi.

Questo ha sollevato preoccupazioni non solo per la possibilità che l’attentatore avesse complici, ma anche per l’ipotesi di una talpa interna.