Liz Truss si scusa per gli errori ma resta in carica

Liz Truss si scusa per gli errori ma resta in carica

La premier britannica Liz Truss si scusa pubblicamente per i gravi errori in materia economica che hanno portato a sprofondare nella crisi il Regno Unito. Ma resterà in carica fino alle prossime elezioni.

In carica da un mese e mezzo, la premier britannica è già al capolinea. La sua strategia economica è naufragata facendo sprofondare il Regno Unito in una grave crisi economica. Dopo aver licenziato il Cancelliere dello Scacchiere, Liz Truss decide di scusarsi per essere “andata troppo oltre e troppo in fretta” con le riforme. Ma non farà un passo indietro, resterà in carica e ha promesso di rimanere al comando nonostante una serie di difficoltà.

“Voglio accettare la responsabilità e chiedere scusa per gli errori che sono stati fatti. Siamo andati troppo oltre e troppo in fretta”, ha detto alla BBC, sottolineando però che la sua intenzione è restare al comando e guidare i Tory fino alle prossime elezioni. Il consenso dei Conservatori scende e perde di credibilità ma al momento il partito è diviso anche su un eventuale sostituto di Truss. In crescita invece i laburisti.

Londra

La precoce fine della Trusseromics e l’intervento di Jeremy Draghi

I media britannici sono molto critici con la premier che in poco tempo è stata capace di peggiorare la condizione economica del paese. Secondo il Daily Mail, la leader del governo britannico «è in carica, ma non al potere» riferendosi al fatto che la sua carica è appesa ad un filo perché ormai si è giocata la sua autorità con il fallimento della Trusseromics. Infatti, ieri in Parlamento, il neo Cancelliere dello Scacchiere Jeremy Hunt, premier di fatto, ha demolito la sua manovra fiscale appena insediata.

«Jeremy Draghi», come viene chiamato a Londra, ha smontato il programma fiscale di Liz Truss a causa delle conseguenze che aveva avuto appena messo in campo. Ha eliminato il taglio dell’aliquota del 45% sui redditi più alti, ha confermato l’innalzamento della tassa sulle aziende dal 19 al 25%, ha eliminato il taglio di un punto sull’aliquota base dei redditi personali, e l’esenzione dall’Iva sullo shopping per gli stranieri. Un taglio di circa 32 miliardi di sterline ma non basterà e quindi arriveranno anche tagli alla spesa.

L’obiettivo di Truss era far riprendere la crescita della Gran Bretagna con drastici tagli delle tasse finanziati a debito. Questo però ha portato una dura reazione dei mercati finanziari e ha fatto sprofondare la sterlina e schizzare lo spread. Il collasso è stato evitato in calcio d’angolo dalla Banca d’intervento con l’acquisto di bond.