Tutor per animatori turistici abusa due stagiste: l’incubo durante un corso

Tutor per animatori turistici abusa due stagiste: l’incubo durante un corso

Un tutor per animatori turistici a processo a Rimini per presunte molestie su due stagiste durante un corso. Attesa la sentenza.

Un tutor per animatori turistici, un 40enne residente in Puglia, è accusato di violenza sessuale su due giovani stagiste.

Il fatto, come riportato da Repubblica, sarebbe avvenuto a Rimini durante un corso di tre giorni, in un contesto dedicato al reclutamento di animatori da inserire in strutture turistiche.

Le accuse e la difesa del tutor per animatori turisti

Le due ragazze – presenti allo stage – hanno denunciato di essere state molestate dal tutor durante il periodo di formazione.

Le accuse sono emerse dopo che entrambe hanno dichiarato di aver subito comportamenti inappropriati da parte dell’uomo, che avrebbero travalicato i limiti della professionalità.

L’uomo ha respinto le accuse, sostenendo che le due giovani sarebbero state motivate dalla gelosia e dall’ambiente competitivo creatosi tra i partecipanti al corso.

Il tutor ha cercato di giustificare la situazione parlando di un malinteso dovuto a dinamiche di gruppo, piuttosto che a intenzioni moleste.

Tuttavia, entrambe le stagiste – ascoltate in tribunale – hanno confermato quanto denunciato, rafforzando le loro dichiarazioni iniziali.

Il processo e la testimonianza delle stagiste

Attualmente il procedimento si sta svolgendo con il rito abbreviato presso il Tribunale di Rimini, dove il giudice ha deciso di ascoltare direttamente le testimonianze delle due ragazze.

Solo una delle vittime si è costituita parte civile, ma entrambe sono state ritenute fondamentali per chiarire alcuni punti chiave della vicenda.

Le testimonianze delle giovani donne sono considerate centrali per definire la linea di confine tra un possibile malinteso e l’effettiva responsabilità penale del tutor.

Nonostante la difesa dell’imputato, la pressione è ora sulla giustizia per determinare se le azioni dell’uomo possano essere considerate molestie sessuali o se confermare un eventuale equivoco. La decisione del giudice è prevista per il prossimo 24 settembre.