Si può ancora richiedere ed ottenere uno dei bonus più attesi dagli italiani: in cosa consiste e quali sono i benefici ad esso legati.
Con l’arrivo di giugno prende ufficialmente il via il Bonus Anziani 2025, conosciuto anche come Prestazione universale, che funge da sostegno economico pensato per gli over 80 non autosufficienti. La misura, introdotta per potenziare i servizi assistenziali a favore delle persone più fragili, è operativa grazie al decreto attuativo pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Le erogazioni partiranno da giugno, in base alle tempistiche di verifica delle condizioni da parte dell’INPS. Scopriamo, dunque, insieme in cosa consiste.
Requisiti e modalità di accesso del nuovo e atteso bonus
Per accedere al bonus, bisogna soddisfare specifici requisiti, tra i quali vi è l’età, in quanto il soggetto deve avere almeno 80 anni. Inoltre, l’anziano deve presentare un bisogno assistenziale gravissimo, accertato dall’INPS attraverso una valutazione sociosanitaria che considera sia la gravità della disabilità (secondo il D.M. del 26 settembre 2016), sia il contesto familiare e sociale. Il punteggio minimo per accedere alla prestazione è 8.

Altro elemento fondamentale, inoltre, è l’ISEE sociosanitario, che non deve superare i 6.000 euro e deve essere calcolato considerando solo coniuge e figli fiscalmente a carico. È obbligatorio, inoltre, percepire già l’indennità di accompagnamento.
Si può procedere all’inoltro della domanda dal portare dell’INPS, al quale vi si può accedere con SPID, CIE o CNS o con l’aiuto di un patronato. La finestra temporale entro la quale è possibile inviare la domanda parte dal 1° gennaio 2025 e termina il 31 dicembre 2026.
Importi previsti e pagamenti separati
Il Bonus Anziani si compone di due quote: una fissa e una integrativa. La quota fissa corrisponde all’indennità di accompagnamento (circa 570 euro mensili), mentre la quota integrativa – detta assegno di assistenza – ammonta a 850 euro mensili, erogata nei limiti delle risorse disponibili.
La quota integrativa è rivolta, esclusivamente, a coprire le spese per l’assistenza personale, sia tramite l’assunzione di operatori socioassistenziali, sia attraverso l’acquisto di servizi da imprese qualificate.
I due importi sono, inoltre, erogati separatamente: la quota fissa segue le modalità standard dell’indennità di accompagnamento, mentre la quota integrativa sarà accreditata attraverso il sistema automatizzato dell’INPS.
Infine, la prestazione decade in caso di cessazione dell’indennità di accompagnamento, nonché a causa del superamento della soglia ISEE e/o per l’uso non consentito dell’assegno integrativo.