Arriva la sentenza per Ubaldo Manuali, il netturbino dell’orrore accusato di aver violentato tre donne: i dettagli agghiaccianti.
Il tribunale di Viterbo ha emesso una sentenza shock: Ubaldo Manuali, un netturbino di 59 anni originario di Fiano Romano, è stato condannato a 9 anni e 10 mesi di carcere per aver perpetrato violenze sessuali su tre donne. Le vittime, adescate tramite una nota piattaforma per incontri, sono state narcotizzate con un potente barbiturico prima di essere costrette a subire abusi.
Ubaldo Manuali è stato condannato: violentò tre donne
Il pubblico ministero Michele Adragna ha descritto le atrocità commesse da Manuali, sottolineando che l’uomo ha anche filmato gli atti sessuali. Le violenze sono avvenute tra l’ottobre 2022 e gennaio 2023, quando la polizia di Viterbo, in collaborazione con il commissariato Flaminio, ha avviato un’indagine a seguito della denuncia di una delle vittime.
La prima vittima, dopo aver incontrato Manuali, si è recata all’ospedale ‘San Pietro’ di Roma, dove è stata visitata e repertata dai medici. Le evidenze raccolte hanno portato a una richiesta immediata di custodia cautelare in carcere.
Le giustificazioni dell’orco
Secondo le ricostruzioni presentate dal pubblico ministero, Manuali non avrebbe somministrato le benzodiazepine, un tipo di narcotico, per motivi medici o con il consenso delle donne, ma con l’intento di renderle inermi. Le sue spiegazioni e i tentativi di giustificazione sono stati considerati non credibili, fuorvianti e privi di logica.
Il numero delle denunce a carico di Manuali, nel frattempo, continua a crescere. Attualmente, sarebbero almeno sette le donne che hanno sporto denuncia contro di lui, tra cui una madre e una figlia. Secondo quanto ricostruito, Manuali avrebbe prima drogato entrambe e poi violentato la figlia, un’accusa gravissima che getta un’ombra oscura sul suo comportamento.
Le sue disavventure non si limitano alle accuse penali. Dopo essere stato trasferito nel carcere di Regina Coeli, Manuali ha subito violenze da parte di altri detenuti, il che ha portato alla richiesta e all’ottenimento dei domiciliari per la sua sicurezza.