Michele Martedì muore la mattina dell’8 Dicembre 2020, ad Ancona. Ad ucciderlo, un vecchio amico. Arriva la condanna.
Chi è l’assassino di Michele Martedì, morto l’8 Dicembre del 2020? Il suo nome è Mattia Rossetti e la mattina dell’8 Dicembre, ha pensato di infliggere ben 10 coltellate, al torace e al collo di Michele. Per Michele (26), non c’è stato più nulla da fare; il ragazzo è morto quasi subito, crollando in un bagno di sangue.
Adesso arriva finalmente la condanna, all’indirizzo di Rossetti: 20 anni di carcere, risarcimento milionario alla famiglia, più 5 anni di Rems. Sarebbero infatti quattro, le aggravanti legate al delitto, sebbene la perizia psichiatrica avesse attestato un certo disturbo mentale, di cui pare soffrire ancora il killer.
L’omicidio
Martedì e Rossetti, erano stati compagni di scuola. E allora perchè Rossetti avrebbe compiuto il drammatico gesto ai danni dell’amico? Pare che il movente fosse legato ad una ragazza. All’assassino, sarebbero inoltre state inflitte tre ulteriori aggravanti: crudeltà, stalking e premeditazione. Pare che Martedì soffrisse di un’incredibile ossessione nei confronti dell’amico e compagno di classe, ossessione esplosa poi nella tragicità del gesto commesso.
Sembra che Rossetti si fosse impossessato di un coltello e di un passamontagna e avesse ottenuto delle informazioni, rispetto a come poter scappare dal territorio nazionale, subito dopo aver ucciso Martedì. Per gli inquirenti, non è stato difficile riconoscere in lui, l’autore dell’assassinio, grazie soprattutto a testimonianze dettagliate, fornite da alcuni test.
Dopo un biennio, arriva così la condanna per Mattia. Il ragazzo dovrà scontare ben 20 anni di carcere, più 5 anni all’interno di una struttura sanitaria, dedicata ad omicidi con problemi psichici.
La Corte, avrebbe infatti riconosciuto in lui, un disturbo mentale dalla fisionomia parziale, coadiuvato da un’incapacità di intendere, legata al momento del delitto. La perizia, sarebbe stata eseguita dallo psichiatra Ariatti. Pare che Rossetti, soffrisse di problemi mentali, di cui lui stesso sembrava accusare la vittima, fatta fuori proprio perchè considerata la responsabile primaria del suo stato di salute.
Rossetti dovrà inoltre risarcire la famiglia della vittima, corrispondendo la cifra di 1 milione di euro.