Tragedia a Milano: accoltella e poi soffoca il compagno malato nella notte di Ferragosto. Dopo il delitto chiama il 112 e confessa.
A Milano, nella notte tra il 14 e il 15 agosto, una donna di 64 anni ha ucciso il compagno nella loro casa in zona Corvetto. Dopo il delitto, è stata lei stessa a telefonare al 112 e a confessare tutto. La vittima, Vincenzo Ferrigno, era costretto a letto da tempo a causa di gravi problemi di salute. Nel frattempo, in una recente intervista, Federica Sciarelli fa delle rivelazioni sul caso di Elisa Claps.

Accoltellato e poi soffocato nel letto: i fatti
Il fatto, come riportato da Today e Virgilio.it, è avvenuto all’interno di un appartamento al secondo piano di un palazzo in via Pomposa, nella zona sud-est di Milano. Secondo le prime ricostruzioni, Antonia Nunzia Mancini, 64 anni, avrebbe colpito il compagno, Vincenzo Ferrigno, con alcune coltellate mentre l’uomo si trovava a letto. I fendenti non si sono rivelati mortali, perciò la donna avrebbe preso un cuscino e lo avrebbe soffocato.
La confessione della donna e la malattia del compagno
Dopo il gesto, la donna è uscita in strada e ha chiamato il numero di emergenza. Al telefono avrebbe detto: “Venite, l’ho ucciso“. Quando gli agenti sono arrivati nell’appartamento, aggiunge da Today e Virgilio.it, non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell’uomo.
La 64enne è stata accompagnata in questura per essere ascoltata dagli investigatori e dal pubblico ministero. In lacrime, spiega Virgilio.it, avrebbe dichiarato: “Non sapevo più come prendermi cura di lui“. Vincenzo Ferrigno aveva 73 anni ed era originario di Napoli. Per anni era stato titolare di un’edicola in piazza Gabrio Rosa, sempre in zona Corvetto. Viveva da oltre quarant’anni con Antonia Nunzia Mancini. La coppia condivideva la stessa abitazione dove si è consumata la tragedia.
Negli ultimi anni, l’uomo era stato colpito da un ictus che ne aveva gravemente compromesso la salute. Le sue condizioni si erano aggravate progressivamente, fino a renderlo infermo. Sarebbe stata proprio questa situazione, secondo quanto riferito, a spingere la donna a compiere il gesto estremo.