Un avvocato di Torino uccise il fratello con venti coltellate. Arriva la condanna a quindici anni di reclusione.
Si è concluso il processo all’ex avvocato torinese Carlo Pellegrini, 48enne reo confesso dell’omicidio di suo fratello Enrico. L’uomo è stato condannato a quindici anni di reclusione da scontarsi in una struttura protetta “vista la pericolosità sociale dell’imputato”. La vittima, Enrico Pellegrini, 52 anni, era stato ucciso nella cantina della sua abitazione in via Principi d’Acaja a Torino nel giugno 2021, con venti coltellate ma una che è risultata fatale in un occhio.
Il giudice respinge l’assoluzione ma diminuisce la pena
L’omicida era stato arrestato pochi giorni dopo nella casa della loro sorella a Rovereto, vicino Trento. I pm avevano chiesto 21 anni di reclusione dopo che nel corso del dibattimento una perizia aveva stabilito la seminfermità mentale dell’imputato. La corte d’assise di Torino ha respinto la richiesta di assoluzione per incapacità di intendere avanzata dagli avvocati. Ma la pena della sentenza è minore di quella richiesta dall’accusa perché è stata esclusa l’aggravante delle sevizie.
Oltre all’omicidio, l’uomo aveva somministrato della morfina alla sorella a Rovereto. Anche se questo non è stato considerato tentato omicidio. Il movente dell’omicidio sono stati i rapporti non idilliaci che l’omicida aveva con suo fratello e gli altri componenti della sua famiglia. Ad aggravare il quadro la questione della suddivisione dell’eredità della madre morta da poco, secondo le accuse.