A Riva del Garda, una donna di 61 anni uccide la madre 91enne con una lampada e chiama i soccorsi. Le indagini in corso.
A Riva del Garda nelle prime ore del 1 marzo, una donna di 61 anni ha ucciso la madre 91enne colpendola con una lampada da tavolo all’interno della loro abitazione. Dopo l’aggressione, è stata la stessa autrice del gesto a chiamare il 112, confessando immediatamente l’omicidio. L’arrivo dei carabinieri ha confermato la gravità della situazione.
La vittima è stata trovata priva di vita sul letto, come riportato da Today.it, con una ferita alla nuca. Il caso ricorda ciò è successo in Toscana, dove un ragazzo di 22 anni ha ucciso la madre a coltellate e poi ha provato a dare fuoco alla casa.
Le parole della sindaca di Riva del Garda
La sindaca della città, come scritto da Today, ha espresso la sua preoccupazione per la mancanza di supporto a queste persone, dichiarando: “Il caregiver si prende cura di familiari non autosufficienti spesso malati, anziani o disabili, una figura invisibile e silenziosa che deve essere fortemente sostenuta e supportata dalle politiche pubbliche per evitare che lo sconforto, il senso di impotenza ed abbandono sfocino in veri e propri drammi come quello consumato stanotte“.
Uccide la madre con un lampada: la chiamata ai soccorsi
Secondo gli investigatori, l’omicidio sarebbe avvenuto in un momento di forte esasperazione. La donna, infatti, viveva con la madre da circa otto anni, un periodo in cui aveva dovuto occuparsi costantemente di lei. Il legale della donna ha parlato di una situazione complessa, spiegando che “saranno necessari approfonditi accertamenti sulla sua imputabilità“.
Ha inoltre sottolineato che: “È indubbio che il rapporto con la madre fosse segnato da una lunga e gravosa convivenza, nella quale il progressivo deterioramento delle condizioni dell’anziana aveva reso sempre più difficile la gestione quotidiana“.
Sarebbe stata proprio la figlia della vittima ad avvisare le forze dell’ordine: “Venite, ho ucciso mia madre” così avrebbe detto all’operatore del 112. Dopo l’arresto, la donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio. Le indagini proseguono per chiarire la dinamica esatta dei fatti e il movente che ha portato al tragico epilogo.
