Paolo Vecchia, 54 anni, è ora accusato di omicidio volontario e di maltrattamenti.
Paolo Vecchia rischia attualmente di essere condannato all’ergastolo per aver ucciso Giuseppina di Luca, sua ex moglie con cui è stato sposato per 30 anni. Durante l’udienza di ieri 18 maggio è stato sentito dal tribunale e la prossima udienza è stata fissata per martedì 13 luglio. La vittima sarebbe stata accoltellata quaranta volte.
La testimonianza dell’uomo pentito
Durante l’udienza, Paolo Vecchia ha esposto le sue scuse ed ha dichiarato di aver riconosciuto la sua responsabilità nell’accaduto, dimostrandosi pentito per il suo comportamento. Tuttavia, non ha fatto alcun riferimento alla premeditazione del crimine per cui era accusato.
Hanno assistito all’udienza anche le due giovani figlie della coppia e numerosi testimoni tra cui i vicini di casa. Secondo le testimonianze raccolte, l’uomo aveva un carattere violento e aveva minacciato ripetutamente la vittima, fino a commettere il brutale assassinio.
Il racconto dell’accaduto: “Sono stato accecato dall’ira”
Durante l’udienza, Vecchia, divorziato dalla moglie Giuseppina da nemmeno un mese, racconta l’accaduto. “L’ho aspettata sotto casa, lei è scesa verso le 7 e quando mi ha visto si è spaventata. Io volevo solo parlare, volevo solo che tornasse a casa“.
“Quando lei mi ha detto di avere un altro uomo, non ci ho più visto e l’ho colpita. In tasca avevo due coltelli, ma li avrei usati solo per spaventarla. E invece sono stato accecato dall’ira“, ha continuato l’uomo.
Inoltre, sarebbe nata una colluttazione tra i due. “Lei era riuscita a prendermi una lama, me l’ha puntata addosso e io ho reagito“. Vecchia, dopo aver ucciso la donna, non ha chiamato il 112, ma si è presentato dai carabinieri. A nulla è servito l’arrivo dei soccorsi chiamati dai vicini: Giuseppina era già morta.