Era stata la donna a dare l’allarme dopo il delitto.
La situazione si è evoluta nell’omicidio di Piero Luigi Landriani, l’uomo di 69 anni che è stato assassinato il 25 aprile scorso con circa venti coltellate nella sua casa nel quartiere Corvetto di Milano.
La Squadra mobile ha arrestato la sua convivente, una donna di 49 anni di origine brasiliana, e un italiano di 36 anni, con il quale la donna aveva una relazione.
Dopo il crimine, è stata proprio la donna di 49 anni a dare l’allarme e ha indicato due presunti nordafricani come gli autori dell’aggressione.
Secondo la sua versione, Landriani sarebbe stato ucciso mentre si trovava in un’altra stanza della casa, all’interno di un palazzo popolare in via dei Panigarola. La motivazione sarebbe stata un debito di 70 euro per droga contratto con i marocchini. Tuttavia, la versione della donna non ha convinto gli investigatori, e attraverso l’analisi delle registrazioni delle telecamere di sorveglianza, si è dimostrato che il suo racconto era falso: il giorno dell’omicidio, nella casa era entrato soltanto il 36enne, che potrebbe aver ucciso Landriani durante una violenta lite. I due sono stati individuati e arrestati mentre dormivano in una tenda nei giardinetti di via Virginio Ferrari, dove si erano stabiliti dopo il giorno del delitto.