Ucraina, blackout a Chernobyl per attacco russo a Slavutych. Il G7 annuncia misure contro chi compra petrolio russo.
La guerra in Ucraina è giunta al giorno 1.317, e il conflitto continua a coinvolgere settori sempre più critici, come le infrastrutture nucleari ed energetiche. Nelle ultime ore, un episodio ha attirato l’attenzione della comunità internazionale: il sito di Chernobyl è rimasto senza elettricità per oltre tre ore a causa di un attacco russo, sollevando preoccupazioni globali.
Come riportato da tgcom24.mediaset.it, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato l’attacco come deliberato. Secondo fonti ufficiali, oltre venti droni russi Shahed avrebbero colpito la sottostazione di Slavutych, interrompendo l’alimentazione elettrica a uno dei luoghi più sensibili d’Europa. Anche se l’energia è stata successivamente ripristinata tramite linee alternative, i generatori diesel hanno dovuto garantire temporaneamente la sicurezza del “New Safe Confinement”, che isola il reattore numero 4.

Rischio nucleare e attacco mirato: un nuovo livello del conflitto
L’interruzione della corrente al sito di Chernobyl non rappresenta solo un problema tecnico: è un campanello d’allarme sul rischio di un incidente nucleare in zona di guerra. Il sito custodisce ancora materiale radioattivo che richiede sorveglianza costante e alimentazione elettrica continua. Secondo il Ministero dell’Energia ucraino, nonostante il ritorno della corrente, il rischio resta alto in caso di ulteriori interruzioni o attacchi ripetuti.
Nel frattempo, la premier danese Mette Frederiksen, al vertice UE di Copenaghen, ha dichiarato che la Danimarca ha “il mandato per abbattere i droni”, sottolineando come la guerra ibrida riguardi tutta l’Europa, e non solo l’Ucraina. Il messaggio è chiaro: anche le infrastrutture civili e nucleari non sono più immuni dal conflitto.
G7: stop agli acquirenti di petrolio russo e nuova intelligence per Kiev
Al vertice dei ministri delle finanze del G7, è stato annunciato un nuovo pacchetto di misure per aumentare la pressione sulla Russia. L’obiettivo è colpire coloro che aumentano l’acquisto di petrolio da Mosca e le entità che facilitano l’elusione delle sanzioni. Le sanzioni potrebbero includere restrizioni commerciali e finanziarie, in particolare verso Paesi e aziende che sfruttano i margini di manovra lasciati aperti dalle attuali regole.
Inoltre, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, gli Stati Uniti sarebbero pronti a fornire a Kiev informazioni di intelligence per consentire attacchi a lungo raggio contro le infrastrutture energetiche russe. Questa mossa segnerebbe un nuovo livello di coinvolgimento americano nel conflitto, potenziando la capacità offensiva ucraina e aprendo la strada a un’escalation della guerra sul fronte energetico.
Il blackout a Chernobyl, le nuove sanzioni del G7 e il supporto di intelligence americano indicano una fase ancora più complessa e pericolosa della guerra, dove energia, sicurezza nucleare e geopolitica si intrecciano in modo sempre più critico.