Dopo lo sfogo di Trump contro Putin, il Cremlino risponde con segnali di apertura: “Molti punti di vista su Ucraina e Russia coincidono”.
Il conflitto in Ucraina continua a essere il centro nevralgico della politica internazionale, mettendo alla prova la diplomazia globale. Con Donald Trump tornato alla guida degli Stati Uniti, le dinamiche tra Washington e Mosca sembravano destinate a una nuova fase di tensione e incertezza. Tuttavia, gli ultimi sviluppi indicano che potrebbero emergere sorprendenti spiragli di dialogo.
Durante il viaggio di ritorno da Roma per i funerali di Papa Francesco, dove ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il presidente Trump ha espresso un duro sfogo nei confronti di Vladimir Putin. Criticando aspramente i recenti attacchi russi contro obiettivi civili, Trump ha messo in dubbio la reale volontà della Russia di fermare la guerra, evocando l’ipotesi di nuove sanzioni bancarie.

Il Cremlino apre a un possibile dialogo
A poche ore di distanza dalle dichiarazioni di Trump, il Cremlino ha lanciato un segnale distensivo. Dmitry Peskov, portavoce di Putin, ha dichiarato che “ci sono molti elementi che coincidono davvero” tra la posizione della Russia e quella degli Stati Uniti sulla questione ucraina. Un’affermazione che sembra mirare a ridurre le tensioni e a favorire una possibile ripresa dei negoziati.
Secondo Peskov, la visione del presidente Trump circa la necessità di un’intesa tra Kiev e Mosca troverebbe diversi punti di contatto con l’approccio del Cremlino. Nonostante ciò, rimane forte la diffidenza legata alle azioni concrete della Russia sul campo, in aperto contrasto con le dichiarazioni di disponibilità al dialogo.
Le ostilità proseguono nell’oblast di Sumy
Mentre a livello diplomatico si intravedono timidi segnali di apertura, sul terreno il conflitto non conosce tregua. Le forze russe, secondo fonti ucraine, stanno intensificando le operazioni nella regione di Sumy, al confine con la Russia. Piccoli gruppi di assalto tentano ripetute infiltrazioni nei villaggi di Basivka e Zhuravka, mantenendo alta la pressione su uno dei fronti più delicati del conflitto.
In conclusione, mentre Trump riceve segnali di apertura dal Cremlino, la realtà sul terreno mostra che la strada verso una pace duratura resta ancora tutta in salita.