La mossa dell’Ucraina che ha colpito con i droni quattro aeroporti militari russi mettendo fuori uso 41 cacciabombardieri di Putin.
La speranza di una tregua nel conflitto tra Ucraina e Russia è sempre la stessa ma quello che ha detto il campo di battaglia in queste ore sembra essere ben lontano dalle ipotesi di pace. Kiev, infatti, ha risposto in modo pesante con un’offensiva di droni colpendo ben quattro aeroporti militari mettendo fuori uso 41 cacciabombardieri. C’è chi parla della “Pearl Harbor” di Putin e chi, ovviamente, adesso teme la reazione del Cremlino.

Ucraina, l’attacco con droni in Russia
La mossa dell’Ucraina verso la Russia è stata precisa e ben studiata. Kiev si è mossa quando nessuno poteva aspettarselo e in queste ore con un attacco mirato di droni è riuscita nella distruzione di una quarantina di bombardieri strategici (Tu-95 e Tu-22m3) e velivoli di sorveglianza A-50, equivalenti degli Awacs. Tali mezzi sono stati colpiti a terra in basi all’interno della Russia, fra cui l’aeroporto di Belaya in Siberia orientale, ai confini della Mongolia.
Nelle settimane in cui si parla di tregua, pace e di una Kiev obbligata ad inchinarsi, il Paese di Zelensky ha dimostrato che la Russia è vulnerabile.
L’operazione ragnatela e la reazione di Putin
L’attacco, ribattezzato Operazione Ragnatela è stato condotto da Vasyl Malyuk, capo dello Sbu, i servizi segreti ucraini. Lo stesso uomo che ha ideato l’attentato ad Aleksandr Dugin e altre missioni sul suolo russo. Dalle informazioni riportate dai principali organi di stampa, l’esperto ha usato droni acquistati per poche centinaia di dollari e ha trasformato camion in piattaforme mobili per lanciarli. Poi li ha fatti arrivare vicino ai target e ha fatto centro.
Per gli esperti si tratta di una vera e propria “Pearl Harbor” russa e si stima che per rimpiazzare gli aerei distrutti ci vorranno almeno cinque anni oltre ad un ingente costo tra i 4 e i 7 miliardi di euro.
Un ex ufficiale di Kiev che dirige il gruppo di analisi Frontelligence Insight ha sottolineato come, sebbene i danni non influenzeranno direttamente la posizione di Mosca sul campo di battaglia, sono comunque significativi in quanto ridurrebber “le capacità strategiche della Russia ossia la sua capacità di proiettare potenza a livello globale, la sua capacità di sferrare attacchi nucleari e la postura militare complessiva in Eurasia”. Adesso si attende la risposta di Putin e c’è chi parla in alcuni canali Telegram persino di un pensiero al nucleare.