Ucraina e Russia oggi a Istanbul: colloqui e scambi prigionieri
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Direttore: Alessandro Plateroti

Ucraina e Russia oggi a Istanbul: colloqui e scambi prigionieri

Volodymyr Zelensky

Oggi, mercoledì 23 luglio, a Istanbul ripartono i colloqui tra Ucraina e Russia. Focus: scambio prigionieri.

La situazione geopolitica tra Ucraina e Russia resta estremamente fragile. Oggi mercoledì 23 luglio, a Istanbul, si svolge un nuovo incontro negoziale, ma il Cremlino smorza le aspettative: “Non ci aspettiamo una svolta”, ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov all’agenzia russa Tass, sottolineando le difficoltà oggettive . Pur mantenendo la pace al centro del tavolo, rimane chiara la complessità del processo.

Vladimir Putin
Vladimir Putin

Obiettivi chiave di Kiev

Il presidente Volodymyr Zelensky ha annunciato che la delegazione ucraina, guidata da Rustem Umerov, includerà rappresentanti dell’intelligence, del ministero degli Esteri e dell’ufficio presidenziale. L’attenzione è soprattutto sul rilascio dei prigionieri, del personale militare e civile, e sul ritorno dei bambini rapiti. Questi scambi, già avviati nei round precedenti, costituiscono finora l’unico risultato tangibile. Il leader ucraino ha fatto sapere che sono in preparazione nuove fasi di scambio prigionieri, in linea con gli accordi di Istanbul, con specifici protocolli di riabilitazione e indagini sui crimini subiti.

Secondo Peskov, la complessità del dossier rende improbabili “svolte magiche” in questa fase . Anche ottenere accordi minori, come scambi o restituzione di salme, è considerato un “successo”. Questa visione scettica riflette la consapevolezza delle tensioni profonde che continuano ad alimentare il conflitto.

Produzione bellica: cooperazione europea

Parallelamente al negoziato diplomatico, Kiev sta espandendo la produzione bellica all’estero. Zelensky ha firmato intese, ad esempio con la Danimarca, per la produzione condivisa di droni e sistemi avanzati. L’obiettivo è duplice: proteggere le fabbriche ucraine dagli attacchi e valorizzare la tecnologia locale con partner come Norvegia e Regno Unito. Secondo Ihor Fedirko, la produzione concentrata all’estero consente all’Ucraina di mantenere la proprietà intellettuale, grazie ad accordi che permettono all’industria nazionale di vendere a paesi partner sicuri. Solo una quota minima del 5% resta nelle aziende ospitanti, come avviene con la Danimarca.

Tali collaborazioni includono droni da attacco profondo, sistemi di guerra elettronica e intercettori: settori strategici per Kiev, che intende far diventare il suo know‑how un asset europeo, attraente per investimenti e test su terreni più stabili rispetto all’Ucraina sotto bombardamento.

Oggi a Istanbul si apre dunque un nuovo capitolo negoziale tra Ucraina e Russia, con al centro la libertà dei prigionieri e la protezione dei bambini rapiti. Sul fronte militare, la cooperazione europea rappresenta una strategia intelligente per accrescere la resilienza ucraina in un contesto bellico incerto. Tuttavia, come conferma lo scetticismo del Cremlino, le probabilità di un accordo risolutivo restano basse, almeno nel breve termine. Una fase di “piccoli passi”, tra diplomazia e produzione bellica condivisa: è questo il quadro di un conflitto che non cede alla speranza di una pace rapida.

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ultimo aggiornamento: 23 Luglio 2025 9:17

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