In Ucraina i soldati di Kiev hanno scoperto una nuova camera utilizzata dai russi per torturare i loro prigionieri.
Alla riconquista dei loro territori invasi dai russi, i militari dell’Ucraina scoprono diversi luoghi che sarebbero stati usati dalle truppe di Mosca per torturare i loro prigionieri. Tra questi, è rinvenuta una cantina a Pisky-Radkivski, nella regione di Kharkiv, descritta come “una mini Auschwitz” in cui è stata trovata una vittima con una maschera antigas messa sulla testa.
La camera delle torture
I soldati ucraini non fermano la loro marcia alla riconquista dei territori che da troppo tempo sono occupati dai russi. Non sono state pochi i luoghi scovati dalle truppe di Kiev, che avevano tutte le sembianze di vere e proprie camere delle torture. Secono quanto emerso, pare che siano state utilizzate dai soldati russi per torturare i prigionieri.
L’ultima, scoperta avvenuta il 3 ottobre in una cantina nel villaggio di Pisky-Radkivski a Kharkiv. La polizia ucraina, in un messaggio su Telegram dice: “Un’altra camera di tortura degli occupanti russi. Dopo la liberazione, i nostri agenti di polizia documentano qui i crimini di guerra dell’esercito dei ‘liberatori’. Quando i militari russi sono entrati nel villaggio, hanno cacciato la gente del posto dalle loro case e si sono stabiliti lì”.
Nella camera di tortura i ritrovamenti hanno fatto risalire le indagini a delle condizioni disumane in cui i russi hanno tenuto i residenti locali. Le persone sono state intimidite, picchiate e maltrattate. “Gli occupanti russi hanno lasciato case saccheggiate, sporcizia e sudiciume: un marchio di fabbrica della ‘pace russa'”, aggiunge il messaggio.
Il Ministero della Difesa ucraino ha postato le foto della camera di tortura a Pisky-Radkivski, raffiguranti “una maschera antigas messa sulla testa di una vittima che è stata coperta con uno straccio che bruciava e sepolta viva. E una scatola di corone dentali d’oro. Una mini Auschwitz. Quante altre se ne troveranno nell’Ucraina occupata?”.